Il ciclo delle rocce

 Unità 4 DENTRO LA TERRA ›› 3 Le rocce

IL CICLO DELLE ROCCE

Le rocce si creano, si trasformano e si distruggono continuamente sotto l’azione di due tipi di forze che agiscono incessantemente sul nostro Pianeta, modellandone l’aspetto.


  io studio  


  • Le forze esogene sono le forze provenienti dall’esterno (calore e luce solare, ma anche agenti atmosferici come vento, acqua, gelo, grandine ecc.), che con la loro azione costante disgregano la roccia e modellano il paesaggio.
  • Le forze endogene sono le forze di origine interna, determinate dalle variazioni di temperatura e pressione che si verificano nell’interno della Terra. Agiscono in profondità spostando continuamente le masse rocciose e trasformandole.

Il continuo passaggio delle rocce da una forma all’altra grazie all’azione di forze endogene ed esogene costituisce il ciclo delle rocce (14), che può essere schematizzato nelle seguenti fasi.

  • a. I sedimenti si accumulano in strati. Talvolta, schiacciati da altri sedimenti, vengono compattati e cementati tra loro in un processo chiamato litificazione. Si originano così rocce sedimentarie.
  • b. Quando strati di sedimenti sprofondano sotto il peso di nuovi strati, quelli più vecchi e profondi subiscono delle modificazioni dovute all’elevata pressione a cui sono sottoposti. Si originano così rocce metamorfiche.
  • c. Il calore che caratterizza le elevate profondità della Terra riscalda le rocce metamorfiche, fino a fonderle e trasformarle in magma.
  • d. Il magma tende a risalire verso la superficie perché è ricco di gas che, espandendosi, si muovono verso l’alto: è quello che accade all’interno di un vulcano. Quando il magma si raffredda e solidifica, si trasforma in roccia ignea (intrusiva o effusiva).
  • e. Con il tempo tutti i tipi di roccia (ignee, sedimentarie e metamorfiche) vengono erosi da acqua, ghiaccio e vento, frantumandosi in pezzi sempre più piccoli, in un processo che prende il nome di degradazione meteorica.
  • f. Dopo essere stati trasportati dalle acque piovane e di scorrimento, i frammenti iniziano il processo di sedimentazione: si depositano e con il tempo vengono seppelliti dai detriti che continuano ad arrivare, con la possibilità di dare origine a nuove rocce sedimentarie.
  • g. A causa dei movimenti interni alla Terra, con il tempo le rocce sedimentarie e metamorfiche possono riemergere in superficie.

(14) Il ciclo delle rocce

EROSIONE, TRASPORTO E SEDIMENTAZIONE

Le forze esogene che modellano la superficie terrestre agiscono molto lentamente, ma in modo costante nel tempo. Ovunque è possibile osservare il risultato di questa azione: una spiaggia sabbiosa, un’altra a ciottoli, una scogliera, una collina o una pianura, per esempio, sono tutti risultati della degradazione meteorica. Infatti, se non intervenissero le forze esogene, il nostro Pianeta sarebbe una distesa di acqua intervallata da continenti montuosi e vulcanici. 

Gli agenti atmosferici erodono continuamente le rocce, un processo lento e graduale di disgregazione che arriva a ridurle in granelli (15).
I detriti che si formano in questo modo vengono trasportati verso il basso dalla forza di gravità. Durante il trasporto, che avviene prevalentemente per opera dell’acqua o del ghiaccio, i detriti sfregano contro ciò che trovano lungo il loro percorso, esercitando quindi un’ulteriore azione erosiva e abrasiva. Questa è particolarmente evidente nella formazione di valli a V e valli a U.


  io studio  

  • Le valli a V, o valli fluviali, sono prodotte dall’azione erosiva dell’acqua di fiumi e torrenti e da quella dei detriti trasportati.
  • Le valli a U, o valli glaciali, sono create dal lento scorrimento dei ghiacciai. Scendendo verso valle, il ghiacciaio deposita, lungo i suoi margini e davanti a sé, enormi quantità di detriti che prendono il nome, rispettivamente, di morene laterali e morene frontali.

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Durante il trasporto, una parte dei detriti, in genere quelli più pesanti, si deposita e si accumula, per esempio nei tratti in cui i fiumi rallentano; quelli più fini, invece, proseguono il viaggio, e giungono alle pianure e al mare. 
Quando i detriti si fermano, con l'accumulo dei materiali, inizia il processo di sedimentazione che, come abbiamo visto, porta alla formazione delle rocce sedimentarie.

  Uso le domande guida  
  • Qual è la differenza tra rocce ignee effusive e intrusive?

  • Perché tutte le rocce prima o poi si trasformano?

  • Quali forze modellano la superficie terrestre?

  fare per imparare  

SPERIMENTIAMO ›› L’EROSIONE, IL TRASPORTO E LA SEDIMENTAZIONE

OCCORRENTE

Terra; una paletta; un innaffiatoio a pioggia; acqua.

TEMPO NECESSARIO

Qualche minuto.

COME PROCEDERE

Con la paletta raccogliamo una certa quantità di terra in modo da formare una montagnola alta almeno 30 cm. Riempiamo d’acqua l’innaffiatoio e cominciamo a versarla lentamente sulla montagnola. Osserveremo che a poco a poco l’acqua comincerà a trascinare con sé la terra (i nostri detriti) verso il basso. A un certo punto i detriti trasportati dall’acqua si fermeranno: prima quelli più grossi e pesanti, poi quelli più fini e leggeri. A questo punto può iniziare il processo di accumulo dei detriti.

    SCIENZE +     La formazione delle grotte

L’erosione può avvenire anche per processi di tipo chimico: questo accade, per esempio, quando l’acqua incontra le rocce calcaree. L’acqua, infatti, è ricca di acido carbonico (che si forma a partire dall’anidride carbonica in essa contenuta) che, venendo a contatto con il carbonato di calcio delle rocce calcaree, lo trasforma in bicarbonato di calcio, un sale molto solubile in acqua. Con il tempo questa reazione chimica porta alla formazione di grotte e cunicoli.
È ciò che succede nel Carso, la zona vicino a Trieste che ha dato il nome di carsismo al fenomeno di infiltrazione dell’acqua nel sottosuolo accompagnato dalla dissoluzione delle rocce calcaree. Il bicarbonato di calcio viene trasportato nel sottosuolo, penetra nelle fessure e, una goccia alla volta, cade dalle volte delle grotte; l’anidride carbonica evapora e il carbonato di calcio si deposita formando le stalattiti, concrezioni che si formano dall’alto verso il basso. Quando invece le gocce arrivano sul pavimento della grotta, le concrezioni si formano dal basso verso l’alto e prendono il nome di stalagmiti. Con il tempo, stalattiti e stalagmiti possono unirsi fino a formare vere e proprie colonne.

Scienze evviva! - volume D
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La Terra