Unità 4 DENTRO LA TERRA

3 Le rocce

Che cosa sono le rocce? 
Quali tipi di rocce esistono in natura? 
Che cos’è il ciclo delle rocce? 


Quando grandi quantità di uno o più minerali si aggregano, si formano le rocce, ossia la parte inorganica e solida che riveste il nostro Pianeta. Per classificare le rocce i geologi si basano sui processi che hanno portato alla loro formazione.

I TIPI DI ROCCE

In base ai processi di formazione delle rocce, si distinguono tre tipologie, che a loro volta comprendono dei sottogruppi.


  io studio  

  • Rocce ignee o magmatiche. Sono chiamate così le rocce che derivano dal raffreddamento e dal consolidamento del magma, roccia fusa incandescente che si trova all’interno della Terra, a profondità comprese tra i 100 e i 350 km. Se si formano dopo che il magma è arrivato in superficie, per esempio sotto forma di lava che fuoriesce da un vulcano, sono dette effusive; un esempio molto comune è il basalto (10), dal caratteristico colore nero o comunque scuro, che si può osservare nei pressi di qualunque vulcano e che costituisce i fondali degli oceani. Se invece si formano quando il magma si raffredda rimanendo sotto la superficie terrestre, le rocce sono dette intrusive; un esempio di roccia intrusiva è il granito (11), diffusissimo in tutta la crosta terrestre.

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  • Rocce sedimentarie. Sono rocce che si formano sulla superficie delle terre emerse o sui fondali marini in seguito al depositarsi di frammenti e detriti di materiali già esistenti. Una volta depositatisi, questi materiali, che definiamo sedimenti, si cementano fra loro formando rocce dure e compatte. La continua deposizione dei sedimenti fa sì che spesso queste rocce abbiano una struttura stratificata (12). Le rocce sedimentarie si distinguono in: clastiche, come l’arenaria, se derivano dalla deposizione di ghiaia e sabbia; organogene, come il carbone, se derivano da resti di organismi viventi; chimiche, come il calcare, se si originano per precipitazione dei minerali da una soluzione acquosa.
  • Rocce metamorfiche. Sono rocce derivate da una trasformazione di rocce ignee o sedimentarie che sono state sottoposte a temperature e pressioni tanto elevate da modificare la loro struttura originaria. In pratica, gli atomi dei minerali che componevano la roccia di origine, in condizioni di temperature o pressione elevate, hanno rotto i loro legami per riformarne di nuovi secondo strutture e composizioni diverse da quelle di partenza. Un esempio molto noto di roccia metamorfica è il marmo (13), derivato dal calcare.
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    SPERIMENTIAMO ›› RICONOSCIAMO UNA ROCCIA CALCAREA

    OCCORRENTE

    Candeggina o acido muriatico; campioni di rocce di diverso tipo; un contagocce; un piatto; guanti di gomma.

    TEMPO NECESSARIO

    Pochi minuti.

    COME PROCEDERE

    Innanzitutto occorre fare molta attenzione a non entrare in contatto in nessun modo con l’acido muriatico o con la candeggina, che sono molto corrosivi. La prima cosa da fare, quindi, è infilare i guanti di gomma.
    Mettiamo sul piatto i campioni di roccia da esaminare. Riempiamo il contagocce di acido muriatico (o candeggina) e versiamone qualche goccia su ciascun campione. Osserveremo che su alcune rocce comincerà a formarsi una specie di schiuma con bollicine effervescenti.
    Questo avviene quando nella roccia è presente il calcare, che a contatto con l’acido provoca una reazione chimica liberando anidride carbonica (le bollicine che si formano).

    Scienze evviva! - volume D
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    La Terra