21
25 Mentre mira il guerriero ove si guade,
ecco un ponte mirabile appariva:
un ricco ponte d’or che larghe strade
su gli archi stabilissimi gli offriva.
Passa il dorato varco, e quel giù cade
30 tosto che ’l piè toccato ha l’altra riva;
e se ne ’l porta in giù l’acqua repente,
l’acqua ch’è d’un bel rio fatta un torrente.
22
Ei si rivolge e dilatato il mira
e gonfio assai quasi per nevi sciolte,
35 che ’n se stesso volubil si raggira
con mille rapidissime rivolte.
Ma pur desio di novitade il tira
a spiar tra le piante antiche e folte,
e ’n quelle solitudini selvagge
40 sempre a sé nova maraviglia il tragge.
23
Dove in passando le vestigia ei posa,
par ch’ivi scaturisca, o che germoglie:
là s’apre il giglio e qui spunta la rosa,
qui sorge un fonte, ivi un ruscel si scioglie,
45 e sovra e intorno a lui la selva annosa
tutte parea ringiovenir le foglie;
s’ammolliscon le scorze e si rinverde
più lietamente in ogni pianta il verde.
24
Rugiadosa di manna era ogni fronda,
50 e distillava de le scorze il mèle,
e di nuovo s’udia quella gioconda
strana armonia di canto e di querele;
ma il coro uman, ch’a i cigni, a l’aura, a l’onda
facea tenor, non sa dove si cele:
55 non sa veder chi formi umani accenti,
né dove siano i musici stromenti.