Le nuove forme della scultura

Le nuove forme della scultura

Linguaggi espressivi diversi per una scultura che si rinnova

Come la pittura, anche la scultura europea del primo Novecento risponde alla ricerca incessante di nuovi linguaggi, e spesso segue le molteplici strade delle avanguardie pittoriche, soprattutto del Cubismo, del Futurismo e del Surrealismo. Talvolta il pittore è anche scultore e viceversa, come hai già visto nel caso di Boccioni e come accade per Modigliani, che dipinge e scolpisce ispirandosi alle forme dell’arte primitiva. L’arte extraeuropea non è però l’unica a interessare gli artisti: alcuni scultori, come Arturo Martini (1889-1947) in Italia, recuperano lo stile arcaico della scultura antica; altri, come Henry Moore (1898-1986) in Inghilterra, studiano nuove forme per compenetrare l’opera con la natura circostante. In gran parte questi grandi scultori lavoreranno anche nel secondo Novecento spingendo oltre le loro indagini, in accordo con le trasformazioni della nuova società.

Le forme essenziali di Brancusi

Il rumeno Constantin Brancusi (1876-1957), giunto a Parigi nel 1904, è uno dei più grandi scultori del Novecento, consacrato a New York nel 1956 come il “grande scultore classico del moderno”. Fine intellettuale, amico di artisti all’avanguardia come Modigliani e Duchamp, di musicisti come Eric Satie, di poeti come Ezra Pound, Brancusi si orienta verso una sintesi dei volumi vicina a quella dei cubisti, con i quali espone a più riprese. L’interesse per le “cose essenziali”, come lui stesso afferma, lo spinge a semplificare e “ridurre” le forme all’essenziale, appunto. Brancusi si dedica a sculture che hanno temi ricorrenti, come Il bacio, la cui prima versione risale al 1908, e la Maiastra (l’uccello simbolo della libertà dello spirito, secondo la tradizione popolare rumena), che realizza con diversi materiali dal 1910, in decine di esemplari.

Il Surrealismo di Giacometti

Lo svizzero Alberto Giacometti (1901-1966), a Parigi dal 1922, è appassionato di arte egizia, africana e oceanica, che studia al Musée de l’Homme e dalle quali trae continua ispirazione. Dal 1928 le sue opere, come quella qui illustrata, si avvicinano alle ricerche simboliche surrealiste. Otterrà una grandissima fama a livello mondiale a partire dal 1947.

Arte Attiva 
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