Arte Attiva 

CONFRONTI

Due paesaggi in libertà

I due paesaggi che vedi in questa pagina risalgono al soggiorno di Matisse e Derain a Collioure. Ambedue sperimentano qui un nuovo modo di usare la “pennellata divisa”, meno rigorosa di quella di Seurat e dei puntinisti. In seguito Matisse rievocherà quei giorni commentando: «Pensavo solo a far cantare i colori, senza curarmi di regole e divieti».

Il campanile della chiesa, le case dai tetti un po’ rossi, un po’ gialli, un po’ neri, finestre e porte dai colori irreali, muri aranciati, rosa e verdi che in lontananza si confondono con l’azzurro del mare: tutto è reso con tanti tocchi di colore accostati fra loro con voluta imprecisione.
E le montagne della costa ci sembrano disegnate da un bambino di pochi anni.

Derain accosta fra loro grossi punti di colore per rappresentare lo specchio del mare; le figurine sul molo e sulle barche a vela sono appena accennate. La vista dall’alto, i colori accesi, le ombre marcate sul selciato del molo conferiscono un senso di straordinaria freschezza a questa “marina fauve”.

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