I codici dell'arte

I codici dell'arte

Le pitture dai colori vivaci, e le solenni statue dei faraoni seguono per millenni regole fisse e immutabili

L'arte dell'antico Egitto, riflette il senso di ordine e di perenne stabilità della società egizia: per millenni segue rigide norme, i cosiddetti codici o canoni di rappresentazione. Sia nella pittura sia nella scultura, la figura umana viene raffigurata secondo criteri precisi, con proporzioni fisse tra le varie parti del corpo: per aiutarsi, l’artista traccia sulla superficie da scolpire o da dipingere un reticolo geometrico fatto di quadretti della grandezza di un pugno, all’interno del quale inserisce l’immagine. Ciascun personaggio ritratto ha una dimensione maggiore o minore rispetto agli altri a seconda della posizione sociale che occupa. Solo con il faraone Amenhotep IV (1350-1333 a.C.), conosciuto anche col nome di Akhenaton, si ha una parentesi più realistica nell’arte, ma alla sua morte il giovane figlio Tutankhamon ristabilisce l’ordine (e i codici) di sempre.

La pittura nelle tombe

La pittura murale ha un ruolo importante nell’antico Egitto: decora le pareti interne delle tombe regali, dei templi e delle piramidi, raffigurando cerimonie o scene di vita quotidiana. Nelle tombe, ripercorrono particolari momenti della vita terrena del defunto.
Gli artisti egizi dipingono i loro soggetti secondo regole prestabilite: le figure appaiono prive di profondità, definite da una linea di contorno netta, con le parti del corpo riprodotte secondo punti di vista fissi; i colori sono vivaci e stesi in modo piatto. Per facilitare la comprensione delle scene, la superficie può essere suddivisa in fasce orizzontali sovrapposte, ciascuna delimitata da una linea.



Pittura murale (copia), affresco. Tomba di Khnumhotep II. Beni Hassan (Egitto).

Il protagonista appare sempre più grande delle altre figure.

Ogni linea orizzontale serve da base di appoggio per le figure protagoniste del racconto visivo, che talvolta è accompagnato da geroglifici esplicativi.

La profondità dello spazio è resa attraverso alcune figure che ne coprono parzialmente altre.

Il corpo è sempre di profilo, ma le spalle, l’occhio e il sopracciglio sono rappresentati di fronte. Le mani, i piedi e il torace hanno sempre misure precise.

Il faraone e i suoi simboli

Le monumentali statue dei faraoni hanno la funzione di celebrare il potere del sovrano, e accompagnano immutabili, cioè senza cambiamenti di stile, la storia dell’arte egizia: pose solenni, atteggiamenti distaccati, sguardo fisso e gesti sempre uguali sottolineano il legame del faraone con la divinità, mentre gli emblemi del potere come lo scettro o il flagello (una specie di frusta) ricordano la sua regalità. Gli artisti delle botteghe reali hanno il compito di raffigurare il volto del sovrano in modo realistico perché il mondo intero lo riconosca; allo stesso tempo, però, ne devono anche accentuare i caratteri divini, come l’immortalità. Accade spesso, allora, che il sovrano sia raffigurato da giovane anche se ormai ha raggiunto un’età avanzata: in questo modo il problema è risolto!

Arte Attiva 
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