IL SECONDO OTTOCENTO

Pennellate di luce, macchie, punti e segmenti di colore: dagli impressionisti ai macchiaioli, dai puntinisti ai divisionisti, la pittura indaga il modo in cui l’occhio “vede” la realtà. Oltre quest’esperienza, la pittura originalissima di Cézanne, Gauguin e Van Gogh apre la strada al Novecento, insieme alle atmosfere irreali del Simbolismo e all’arte “totale” dell’Art Nouveau.

La Storia

In Italia, nella seconda metà dell’Ottocento, giunse a compimento il processo di unificazione nazionale, in cui rivestì un ruolo importante la Spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi. Nel 1861 fu proclamato il Regno d’Italia, a cui fu annesso il Veneto nel 1866; mancava solo Roma, che fu presa nel 1870 e dichiarata capitale nel 1871. Negli stessi anni nacque il nuovo Impero tedesco (Reich), che divenne il maggiore rivale dell’altro grande impero dell’Europa centrale, quello austro-ungarico. In Francia invece, dopo alterne vicende, si affermò definitivamente la Repubblica. Nel 1861 scoppiò negli Stati Uniti la Guerra di Secessione tra gli stati del Nord e quelli del Sud, che si concluse nel 1865 con l’abolizione della schiavitù. Intanto le grandi potenze continuavano a spartirsi immensi territori in America Latina, Africa, Oriente, con una politica coloniale schiavista e spietata.

Vivere nel secondo Ottocento

Una nuova attenzione sociale

Nel corso dell’Ottocento la Rivoluzione industriale si diffuse in molti Paesi. Il nuovo processo economico era iniziato in Inghilterra nel Settecento, col passaggio dal tradizionale sistema agricolo-artigianale a quello industriale, basato sulle macchine e lo sfruttamento di nuove fonti energetiche, e aveva determinato un profondo mutamento nel modo di vita e nelle condizioni sociali. Dalle campagne, masse di contadini si erano spostate nelle città, dove il lavoro nelle fabbriche si svolgeva in condizioni durissime. Scoppiarono così le prime rivolte operaie e nel 1864 fu fondata la Prima internazionale, un’organizzazione che aveva lo scopo di difendere i diritti delle classi lavoratrici.

L’epoca del progresso

L’Ottocento fu un’epoca di invenzioni e scoperte di ogni genere. Nella prima metà del secolo erano stati brevettati la pila, il telegrafo, la locomotiva a vapore, nella seconda, tra gli altri, il telefono; nel 1879 fu inventata la lampadina e nel 1885 comparve la prima automobile. La nascita della fotografia e del cinema influenzò enormemente il modo di “osservare” la realtà, con risvolti importanti anche in campo artistico.
Nel 1851 si svolse a Londra la prima grande Esposizione Universale, una manifestazione nata allo scopo di presentare prodotti industriali e manufatti di tutto il mondo, che ebbe un ruolo fondamentale per la diffusione e la conoscenza dei linguaggi artistici delle diverse culture e che ancora oggi viene ospitata a turno da varie città nel mondo. In quell’occasione fu costruito un grande edificio in ghisa e vetro, il Crystal Palace: questo monumentale padiglione, che era il simbolo della fiducia nel mondo industriale e scientifico, nel 1854 venne smontato e fatto ricostruire al centro di un parco aperto al pubblico dalla regina Vittoria d’Inghilterra.

L’apertura a Oriente

A metà dell’Ottocento la Spagna e il Portogallo, che erano stati i due Paesi pionieri delle scoperte geografiche, avevano ormai perduto quasi tutte le loro colonie in America Latina: Argentina, Venezuela, Messico, Cile si erano infatti resi indipendenti. I nuovi protagonisti del colonialismo europeo erano ormai Gran Bretagna, Francia e Olanda.
In Africa il colonialismo subì invece una forte accelerazione in seguito all’inaugurazione del canale di Suez nel 1869, mentre in Asia gli eventi più significativi furono l’apertura delle vie commerciali della Cina e, nel 1853, di quelle del Giappone: eventi che ebbero per l’Occidente importantissime conseguenze anche a livello culturale.

Arte Attiva 
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