ZOOM: Il naufragio della Medusa

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Il naufragio della Medusa

Il tema del dipinto s’ispira a un fatto di cronaca del tempo. Nel luglio del 1816, al largo dell’Africa occidentale, la Medusa, una fregata francese, cola a picco durante una tempesta. Le scialuppe di salvataggio non bastano per tutti i passeggeri e centocinquanta persone devono salire su una minuscola zattera di fortuna sulla quale convivono in condizioni drammatiche per dodici giorni, alla deriva, senza cibo né acqua. Sulla zattera sopravvivono solo in quindici, salvati dalla nave Argus. L’episodio sconvolge l’opinione pubblica e il quadro di Géricault, esposto a Parigi nel 1819, anche se rappresenta il momento del salvataggio e non le fasi più dolorose della lunga permanenza in mare, suscita molte polemiche per la sua crudezza.

Autore Théodore Géricault
Opera LA ZATTERA DELLA MEDUSA
Data 1819
Tecninca Olio su tela
Misure 491 x 716 cm
Luogo Parigi, Museo del Louvre

Il linguaggio dell'opera

Il momento scelto da Géricault per rievocare l'episodio è quello dell’arrivo dei soccorsi: un momento coinvolgente, perché i sopravvissuti intravedono finalmente la salvezza dopo tante sofferenze. Géricault divide idealmente la composizione in due parti: a sinistra i naufraghi morti, lividi e in pose scomposte che esprimono la tragicità della situazione. Verso destra, come in un crescendo nel mare in tempesta, si risvegliano invece gli animi dei sopravvissuti, che sventolano gli stracci verso la nave che è ancora solo un punto all’orizzonte. Da una parte, quindi, la morte, dall’altra la speranza di vita. La composizione sembra oscillare fra queste due “spinte” contrapposte: la zattera cerca di avanzare verso la salvezza, ma il vento soffia in direzione contraria. La scena simboleggia un dramma umano senza tempo: la disperazione e l’abbrutimento nel pericolo, ma anche la speranza nella salvezza.


Arte Attiva 
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