Confronti: I drammi dell’umanità

In una composizione piramidale, Delacroix rievoca i moti popolari che a Parigi, nel luglio del 1830, portano Carlo X ad abdicare. La grande tela viene realizzata in soli tre mesi, per essere esposta al Salon del 1831. Delacroix ritrae anche se stesso, con il cappello a cilindro e il fucile in mano, nonostante in realtà non abbia partecipato in prima persona all’insurrezione. Nella composizione, al vertice della piramide, non sta una figura reale, ma la personificazione simbolica degli ideali di Libertà. Probabilmente il modello per il pittore francese fu la Nike di Samotracia esposta al Louvre (vedi a pagina 64). La tela è ora nel “nuovo Louvre” inaugurato a Lens nel 2012.

Nella più famosa delle incisioni che fanno parte della serie dei Capricci, Goya esprime la sua visione pessimista dell’umanità: l’uomo addormentato, circondato da animali notturni e inquietanti, simboleggia Il sonno della ragione, che se viene messa da parte lascia il posto agli istinti più negativi. È così che nascono la violenza e l’ottusità, che sono come fantasmi presenti in ognuno di noi, pronti a liberarsi non appena la razionalità scompare.

La tela raffigura il massacro di alcuni patrioti greci da parte dei Turchi, avvenuto nel 1822 durante la guerra d’indipendenza greca. L’episodio è illustrato con crudezza inaudita. Il cadavere di una donna con il bambino giace sulla destra, mentre altri compatrioti in primo piano attendono di essere giustiziati. Un soldato turco a cavallo trascina una giovane donna nuda. Sul fondo, le rovine desolate e i fumi prodotti dagli incendi.