La purezza del Neoclassicismo

La purezza del Neoclassicismo

Dall’architettura alla pittura, dalle ceramiche agli arredi: uno stile internazionale che guarda al mondo antico

Sulla scia delle scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei, verso la metà del Settecento nasce in Europa un nuovo stile, il Neoclassicismo, che si ispira al mondo classico. Vasi, pitture, sculture rinvenute a Pompei diventano il modello che infonde la memoria dell’antico su ogni oggetto quotidiano; oltre che per la loro bellezza, gli antichi reperti sono esempi di razionalità e funzionalità, principi alla base della filosofia illuminista. Linee sobrie, forme semplificate ma solide e decorazioni derivate da disegni antichi (diffusi grazie ai cataloghi degli oggetti rinvenuti dagli archeologi) sono le caratteristiche del gusto neoclassico, che cerca di ricreare uno stile puro, con forme tanto equilibrate e perfette che si ha quasi difficoltà a distinguerle dagli originali antichi.

Le ceramiche di Wedgwood

Sono molte le produzioni europee di porcellane, mobili, arredi che seguono lo stile neoclassico. Ma certamente la più caratteristica è la fabbrica di ceramiche creata grazie a innovativi procedimenti tecnici dall’inglese Josiah Wedgwood, che si afferma in tutta Europa con la produzione di un impeccabile vasellame ispirato ai modelli antichi. Dal 1768 Wedgwood comincia a produrre oggetti, vasi in particolare, che simulano l’effetto del bronzo chiamato “etrusco”, e nel 1774 crea il celebre jasper, materiale che imita il diaspro, una preziosa pietra dura.


La riscoperta di Palladio

Il Neopalladianesimo è uno stile molto sobrio prediletto, nella seconda metà del Settecento, dagli architetti inglesi e americani e ispirato all’architettura classicheggiante di Andrea Palladio (vedi a pagina 261). Come Palladio nel Cinquecento, così Robert Adam, Thomas Jefferson e altri architetti adottano grandi porticati con colonne e timpani, a imitazione dei templi greci.
Anche l’architetto bergamasco Giacomo Quarenghi, chiamato in Russia dall’imperatrice Caterina II la Grande, prende a modello Palladio per creare a San Pietroburgo grandiosi edifici in stile neoclassico (fra cui il celebre Ermitage, oggi uno dei più grandi musei del mondo). Quarenghi è un architetto a tutto campo, attento, come i colleghi inglesi, al rapporto fra architettura e paesaggio. L’immensa tenuta imperiale di campagna di Peterhof è la sua opera più impegnativa, compiuta nel 1779, appena arrivato in Russia, dove morirà nel 1818.


Giardini all’inglese

Anche l’arte dei giardini si rinnova, perché la sensibilità neoclassica comporta un nuovo rapporto con il paesaggio. In tutta Europa le città si arricchiscono di giardini pubblici adatti al passeggio, per lo svago di chi li percorre a piedi o in carrozza.
Se i giardini rinascimentali erano concepiti secondo linee schematiche e geometriche, adesso si preferisce il modello inglese, caratterizzato da boschetti che suggeriscono immagini di bellezza legate a scene pastorali e idilliache, simili a quelle descritte dai poeti antichi. L’acqua è una presenza costante, e negli stagni si specchia spesso un tempietto o un edificio classicheggiante, luogo di meditazione, come è il caso del tempio di Apollo nel parco inglese di Stourhead. La figura del progettista di giardini si affianca adesso a quella degli architetti.


Arte Attiva 
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