Gli scorci teatrali di Tiepolo

Gli scorci teatrali di Tiepolo

Colori tenui ed espedienti scenici per affrescare i grandi palazzi d’Europa

Il pittore veneziano più richiesto del Settecento, assieme a Canaletto, è Giambattista Tiepolo (nel ritratto), nato a Venezia nel 1696. Oltre che in patria, lavora in Germania e Spagna, dove muore nel 1770. Legato alla tradizione coloristica e scenografica veneta (ricordi, nel Cinquecento, i colori chiari e la teatralità di Veronese?), Tiepolo non dipinge ritratti né vedute, ma ampi scorci ad affresco.

“Rappresentazioni” di storia antica

Negli affreschi di Palazzo Labia, a Venezia, Tiepolo collabora con Girolamo Mengozzi Colonna, specializzato nel dipingere architetture illusionistiche. Nell’affresco qui a destra, Girolamo è autore dei pilastri e delle colonne che inquadrano come in un sipario la scena, vista dal basso. Tiepolo raffigura Antonio e Cleopatra, sfortunati amanti della storia romana, in primo piano, fra paggi e servitori; la passerella in salita fa da tratto d’unione fra primo e secondo piano, dove campeggia la prua della nave decorata con un magnifico tritone.


Un continente misterioso

Nel 1752 Tiepolo inizia il grande affresco per la volta che sovrasta lo scalone della Residenza del vescovoprincipe della città di Würzburg, progettata dall’architetto Neumann. Su 600 metri quadrati di superficie sono affrescati di scorcio i quattro continenti che attorniano una vasta scena con Apollo. Tiepolo affronta il tema con libertà d’immaginazione, soprattutto nel fregio che raffigura l’Africa misteriosa, in cui si riflette l’eco dei mondi lontani raggiunti dai mercanti veneziani. Il lembo di seta che pende dal finto cornicione dipinto è un tipico espediente della pittura illusionistica.


Arte Attiva 
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