IL SETTECENTO

Dai capricciosi riccioli delle dimore rococò alla purezza di forme degli edifici neoclassici, dalla grazia sensuale di Watteau e Boucher alla bellezza ideale di Canova. Dall’austera pittura di storia di David all’emergere dell’inconscio in Füssli e Blake, che aprono la strada al Romanticismo ottocentesco.

La Storia

Nel Settecento le guerre di successione spagnola e austriaca e i conflitti che coinvolsero alcuni Paesi dell’Europa nord-orientale, fra cui Russia, Polonia e Svezia, modificarono la fisionomia dell’Europa. La prima scintilla scoppiò nel 1700, con la morte dell’ultimo rappresentante della dinastia austriaca degli Asburgo sul trono di Spagna e l’ascesa al potere dello spagnolo Filippo di Borbone. L’Austria si schierò contro la Spagna, sostenuta da Inghilterra e Olanda. Anche l’Italia fu coinvolta nel conflitto: dopo molte vicende, il dominio spagnolo nel Nord della penisola lasciò il posto a quello austriaco, mentre ai Borbone spagnoli andò il Regno di Napoli.
Nella seconda metà del Settecento ebbe inizio in Inghilterra la Rivoluzione industriale, seguita sul finire del secolo da altri grandi eventi: la nascita degli Stati Uniti, la Rivoluzione francese e l’ascesa di Napoleone Bonaparte.


Vivere nel Settecento

Il secolo della ragione

La cultura settecentesca è la radice del mondo moderno. Il Settecento è stato il secolo del pensiero illuminista, che ha dissipato le “tenebre della superstizione” attraverso i “lumi” della ragione. Questa nuova fiducia nella razionalità umana ha portato filosofi come Diderot e Voltaire a sostenere la libertà di pensiero e il diritto di uguaglianza fra i cittadini contro il potere assoluto della monarchia, e ha aperto la strada a rivoluzionarie scoperte scientifiche e tecnologiche. La circolazione delle nuove idee fu inoltre favorita dalla pubblicazione dell’Encyclopédie (Enciclopedia) degli illuministi francesi Denis Diderot e Jean- Baptiste D’Alembert, un dizionario illustrato della scienza, delle arti e dei mestieri che raccoglieva, in numerosi volumi con tavole illustrate, il sapere dell’epoca.

Italia, tappa finale del Grand Tour

Nel Settecento nacque in Europa la moda del Grand Tour (Grande viaggio). I giovani aristocratici, specialmente inglesi, intraprendevano un viaggio “di formazione” per conoscere i diversi aspetti culturali, artistici e paesaggistici del continente europeo. Dopo Spagna, Portogallo, Olanda e Francia, la meta finale e privilegiata era l’Italia, dove i visitatori, insieme alla bellezza dei paesaggi, trovavano un’impressionante ricchezza culturale. Roma, Venezia, Firenze e Napoli erano le tappe predilette del tour, che talvolta comprendeva le Alpi e la visita al mitico Cenacolo di Leonardo a Milano; altre attrattive erano le Fonti del Clitumno in Umbria e le spettacolari eruzioni dell’Etna. Nonostante la povertà diffusa e il dominio straniero, l’Italia mostrava un’eccezionale vitalità culturale: nelle città d’arte, frequentate da collezionisti, eruditi, artisti e architetti, si respirava un’atmosfera internazionale; gli artisti italiani erano noti all’estero e venivano richiesti nelle corti di tutta Europa.
Molti viaggiatori portavano con sé come ricordo dell’Italia squisiti souvenir, tra cui piccoli mosaici (mosaici minuti) e dipinti di veduta, lussuose “cartoline” che illustravano bellezze artistiche e paesaggi disseminati di rovine antiche.

Intenditori, collezionisti e mercanti d’arte

Nel Settecento i signori e gli intellettuali europei fanno a gara per accaparrarsi le opere più belle di tutte le epoche, da esporre in splendide gallerie, inizialmente private. Si formarono così grandi collezioni che poi hanno costituito il primo nucleo artistico di gallerie e musei restigiosi; in questo periodo si svilupparono anche il mestiere di mercante d’arte e quello di antiquario. Agli inizi del secolo le scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei, le due città sepolte dalle ceneri del Vesuvio nel 79 d.C., portarono alla pubblicazione di disegni e incisioni di antichità. Nacque così la figura del conoscitore, a cavallo tra l’antiquario erudito, il collezionista e il critico d’arte. Nella seconda metà del secolo, grazie ai progressi tecnici e alla collaborazione di grandi artisti, si cominciarono a produrre in serie arredi e oggetti vari.

Arte Attiva 
Arte Attiva 
Storia dell'Arte - Osservare Leggere Confrontare