ZOOM: Un eroico cavaliere inglese

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Un eroico cavaliere inglese

Nella concezione umanistica del Quattrocento l’uomo si sente in grado di difendere la città anche senza l’aiuto divino. L’arte celebra così le virtù terrene dei condottieri attraverso il monumento equestre, che rievoca la tradizione di Roma antica e in particolare del grande bronzo del Marco Aurelio (vedi a pagina 92). Uno dei primi interpreti di questo nuovo genere è il fiorentino Paolo Uccello (1397-1475), incaricato di dipingere un affresco “in terraverde” (a imitazione del bronzo) per un grandioso monumento equestre dedicato al condottiero inglese John Hawkwood, morto nel 1394. Il cavaliere, dal nome italianizzato di Giovanni Acuto, nel 1364 aveva portato alla vittoria la Repubblica fiorentina ed era stato inizialmente sepolto con grandi onori nel Duomo di Firenze. Quando la sua salma fu portata in Inghilterra per volere del figlio, questo splendido affresco rimase a eternare il suo valore.

Autore Paolo Uccello
Opera MONUMENTO EQUESTRE A GIOVANNI ACUTO
Data 1436
Tecnica affresco
Misure 820 x 515 cm
Luogo Firenze, Duomo

Il linguaggio dell'opera

Oltre che in una serie di dipinti con battaglie fiorentine, in cui interpreta i corpi dei cavalli come corpi geometrici (vedi a pagina 175), Paolo Uccello applica le teorie della prospettiva, di cui era appassionato studioso, anche al monumento equestre. Il dipinto ha due fuochi: un punto di vista è frontale, e coinvolge il cavallo e il suo cavaliere; l’altro è da sotto in su, e riguarda il basamento del monumento, simile a un altare visto di scorcio, con gli stemmi di Hawkwood e la firma dell’artista. Il sarcofago, sul quale poggia il cavallo, reca una scritta classicheggiante in latino che elogia il condottiero.

Arte Attiva 
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