Leggi, osserva e verifica le tue competenze
Molte pitture rupestri si sono conservate fino ai nostri giorni perché protette dentro le grotte. Ma come dipingevano i nostri antenati? I contorni delle figure venivano tracciati con il carboncino nero ricavato dal carbone di legna, mentre il colore all’interno era steso con una specie di pennello fatto di ciuffi di pelo, con tamponi rudimentali di muschio o erba, o con le dita. A volte l’ocra rossa o gialla, uno dei coloranti minerali più usati, veniva masticata e sputata sulla parete con una canna, in modo da riempire via via l’immagine con una tinta piatta e uniforme. L’ocra poteva inoltre essere usata anche intera, come un gessetto, o macinata e mescolata a leganti come sangue o grasso. I dipinti della grotta di Lascaux, in Francia, sono uno degli esempi più celebri di arte rupestre: bisonti, cavalli, cervi, orsi sono riprodotti in forme sintetizzate (cioè semplificate) eppure sempre realistiche (cioè ben riconoscibili). La pittura di questa pagina proviene proprio da Lascaux ed è nota come Cavallino cinese perché ricorda i cavalli riprodotti nelle stampe cinesi.