I primi architetti

I primi architetti

L’uomo primitivo inizia a costruire: erige grandiosi monumenti in pietra e realizza le prime abitazioni

All'età neolitica risalgono i primi monumenti in pietra eretti dall’uomo: si tratta dei megaliti ("pietre giganti”) diffusi in molte zone dell’Europa preistorica. Questi grossi massi conficcati nel terreno e probabilmente destinati a riti sacri, si distinguono in:

  • dolmen (dal bretone daol, tavolo, e men, pietra), composti da due o più pietre conficcate nel terreno con un lastra di copertura, di solito usati per le sepolture;
  • cromlech (dal gallese crom, rotondo, e lech, pietra), massi disposti in cerchio;
  • menhir (dal bretone men, pietra, e hir, lunga), lunghi massi conficcati nel terreno.
Nei dolmen si riconosce il più antico sistema costruttivo escogitato dall’uomo, quello trilitico, cioè “delle tre pietre”: due pietre verticali che ne sostengono una orizzontale (architrave).
Solo più tardi l’uomo, che ha vissuto a lungo in ripari naturali, poi in capanne o su palafitte, ha realizzato le prime costruzioni in pietra con funzione di difesa e forse anche di abitazione: tra queste ci sono i nuraghi, diffusi in Sardegna a partire da 4500 anni fa.

Un calendario di pietra

Nella pianura presso Salisbury, in Inghilterra, si trova il misterioso cerchio di pietra di Stonehenge, il cui nome deriva dall’inglese stone, pietra, e henge, sospesa: il complesso è infatti formato da massi poggiati in orizzontale su pietre verticali per formare una serie di dolmen. Stonehenge è un cromlech, perché le pietre appaiono disposte ad anelli concentrici: quello interno aveva trenta pietre infisse; quello esterno cinquantasei. Le pietre erano disposte in modo da poter osservare da un punto preciso il sorgere del Sole nel solstizio d’estate (il giorno più lungo dell’anno) e il sorgere della Luna in particolari momenti dell’anno. Oltre che come osservatorio astronomico e “calendario di pietra”, Stonehenge serviva forse anche per cerimonie dedicate al Sole, oppure, come è stato proposto di recente, per il culto dei morti. Resta un enigma come sia stato possibile nel Neolitico dare a questi enormi massi forme di parallelepipedo regolare, trasportarli da grandi distanze e sollevarli con la sola forza di uomini e animali: le pietre pesano fino a 50 000 chilogrammi!

La civiltà nuragica

I nuraghi rinvenuti in Sardegna sono costituiti da blocchi di pietra che formano un tronco di cono spesso culminante in una cupola. Avevano diverse funzioni: torri di difesa, luoghi di culto, in certi casi abitazioni e ambienti per la conservazione dei cibi. Esistono oltre settemila nuraghi in tutta l’isola, ma sono rimaste anche molte statuine femminili in pietra, osso e terracotta, caratterizzate da forme geometriche e seni stilizzati, destinate al culto della dea-madre diffuso in tutto il Mediterraneo.

Arte Attiva 
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