L’umanità nella scultura gotica

L’umanità nella scultura gotica

Dalle statue-colonna sui portali delle chiese alle figure a tutto tondo: la scultura gotica si caratterizza per l’espressività dei volti

Quando osservi una scultura gotica, noti subito lo sguardo: gli occhi, spesso sorridenti, fissano un punto lontano o sono rivolti verso un altro personaggio, con il quale sembrano dialogare. È questa la grande novità del Gotico: volti intensi, umanizzati, come se finalmente l’essere umano avesse trovato un ruolo ben definito sulla Terra, con i suoi sentimenti, le gioie ma anche i dolori, e non si rivolgesse più al cielo con quel timore che l’arte romanica rappresentava. Scolpite nella pietra o nel marmo, nel legno o nell’alabastro, le sculture gotiche hanno sempre questa caratteristica. La raffigurazione dei corpi cambia invece a seconda delle aree geografiche: alcuni artisti seguono le proporzioni dell’arte classica, mentre altri accentuano il linearismo delle figure, che appaiono slanciate e allungate, proprio come l’architettura dell’epoca.

Libere di muoversi

Le statue scolpite di fianco ai portali delle prime chiese gotiche sono simili a colonne, e per questo sono note come statue-colonna: hanno il corpo frontale e rigido, il volto fisso e poco espressivo. Col tempo, però, cominciano a mostrare una certa scioltezza di movimenti, svincolandosi dalla parete. Le figure dialogano fra loro, sorridono, girano la testa, inclinano le anche (anchement, in francese) e la vita accennando al movimento del corpo: da qui si sviluppa la scultura gotica, con le sue splendide figure che, nel sorriso o nel pianto, esprimono una nuova umanità.

Arte Attiva 
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