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I diritti dei più deboli

Nonostante i progressi fatti dall'umanità nel corso degli ultimi secoli nel campo dei diritti umani, in varie regioni del mondo i rapporti tra gli uomini sono ancora in gran parte regolati dalla "legge del più forte". A farne le spese sono in particolar modo le categorie più deboli e indifese, come le donne, i bambini e le minoranze.
Le donne sono vittime di violenze, abusi e discriminazioni soprattutto nelle regioni dove sopravvivono più forti le culture di stampo patriarcale, nelle quali esse hanno una posizione subordinata all'uomo. In molti Paesi le discriminazioni sono sancite dalle stesse leggi dello Stato: in alcuni Paesi musulmani, come Iran e Arabia Saudita, un reato come l'adulterio (considerato un crimine dalla legge islamica) è punito più severamente se a commetterlo è stata una donna. Anche i bambini sono vittime di abusi, privati in molti Stati del diritto all'educazione e costretti a lavorare fin da piccoli. Gli abitanti dei Paesi ricchi, spesso senza saperlo, contribuiscono a questo sfruttamento, acquistando beni prodotti in fabbriche nelle quali vengono impiegati bambini e ragazzi, spesso con paghe misere e orari disumani.
Infine, sono moltissime le minoranze etniche, linguistiche e religiose sottoposte a vessazioni e discriminazioni solo perché "diverse".

La discriminazione dei karen

Le minoranze etniche sono da sempre vittime di vessazioni e violenze, che possono degenerare fino all'eliminazione completa di tutti gli appartenenti a una certa etnia: una pratica per la quale, nel Novecento, è stata coniata la parola "genocidio". Discriminazioni e violenze sono per esempio subite dai karen, una popolazione di circa 4 milioni di persone che vive al confine tra Thailandia e Myanmar (ex Birmania), nel Sud Est asiatico. Le iniziative di questa etnia per ottenere l'indipendenza o un'ampia autonomia dal Governo birmano (nella foto, una manifestazione) hanno scatenato una violenta reazione della giunta militare al potere, che ha promosso una durissima campagna repressiva, con trasferimenti forzati, distruzione di villaggi e sistematiche violenze contro i civili. Importanti organizzazioni internazionali, tra cui l'ONU, stanno facendo pressioni sul Governo birmano perché ponga fine a queste violenze.





I bambini soldato
In molti Paesi dell'Africa (come Congo, Uganda e Ruanda), dell'Asia (tra cui Myanmar, Sri Lanka e Filippine) e di altre parti del mondo, scontri etnici, guerre civili e conflitti terroristici sono combattuti anche da bambini, reclutati forzatamente da governi corrotti, signori della guerra o gruppi di ribelli. Diverse ONG internazionali, come Save thè Children, sono da anni impegnate per sensibilizzare il mondo su guesto fenomeno.



Bangladesh: le donne senza volto
Alcune forme di violenza contro le donne sono particolarmente crudeli e purtroppo poco note a livello internazionale. È il caso per esempio delle donne sfigurate con l'acido in alcuni Paesi asiatici, soprattutto
in Bangladesh. Qui, ogni anno, centinaia di ragazze, ritenute "colpevoli" di aver respinto un corteggiamento o aver reagito a tentativi di abuso, vengono "marchiate" in volto con l'acido dagli uomini che hanno rifiutato. Molte organizzazioni, come la AcidSurvivors Foundation, si stanno impegnando per aiutare gueste donne, pagando per le operazioni di chirurgia plastica necessarie a restituire loro un volto e cercando di fermare guesti soprusi.
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Geo Touring - volume 3
Geo Touring - volume 3
Gli Stati del mondo