OCEANIA

L'Oceania si estende su una vasta area dell'Oceano Pacifico ed è situata in gran parte nell'emisfero australe. Tra i continenti è il meno esteso ed è anche l'ultimo (escluso l'Antartide) a essere stato esplorato dagli europei. Le terre emerse, che costituiscono una piccola parte dell'intera area, hanno una superficie complessiva di 8.531.951 km2. Il carattere principale dell'Oceania è pienamente riassunto nel nome che gli è stato attribuito. L'Oceano Pacifico è infatti il principale elemento geografico del continente, che divide e unisce allo stesso tempo le migliaia di isole che vi sono disseminate. Attraverso l'oceano è avvenuto il popolamento di questa regione, iniziato circa 50.000 anni fa con lo sbarco sulle coste australiane di popolazioni provenienti dall'Asia. Per molti abitanti del continente, l'oceano è ancora oggi la principale via di comunicazione e il primo mezzo di sostentamento.

IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Una massa continentale di antichissime origini

Il 90% delle terre emerse dell'Oceania è costituito dall'Australia, che può quindi essere considerata l'unica vera massa continentale. Il suo territorio, dalle origini geologiche antichissime (un tempo era unito all'Antartide), è stato modellato nel corso di milioni di anni: l'opera dell'erosione l'ha reso un tavolato piatto e in buona parte desertico. I rilievi montuosi più importanti sono quelli della Gran Catena Divisoria (Great Dividing Range), che corre lungo la costa orientale per quasi tutta la sua lunghezza.

Tre grandi isole e tre grandi gruppi insulari

Oltre all'Australia, il continente comprende alcune isole di notevole estensione: a est la Nuova Zelanda, formata da due isole principali, a nord la Nuova Guinea, il cui settore occidentale è convenzionalmente compreso nell'Asia, e a sud-est la Tasmania, territorio di uno Stato federato con l'Australia. I tre principali raggruppamenti in cui rientrano le altre migliaia di isole del continente sono la Micronesia, che include i gruppi insulari situati a est delle Filippine; la Melanesia, che comprende quelli allineati lungo l'asse costituito dalla Nuova Guinea e dalle Figi; la Polinesia, che raggruppa le isole della sezione orientale del Pacifico. Gli arcipelaghi più importanti sono invece le Isole Salomone, Figi, Vanuatu e Samoa, le prime tre nel gruppo melanesiano, l'ultima in quello polinesiano.
Dell'Oceania fanno parte anche isole politicamente legate a Stati americani ed europei, tra le quali Pasqua (Cile), Nuova Caledonia e Polinesia Francese (Francia), Pitcairn (Regno Unito), Guam, Hawaii, Marianne Settentrionali e Samoa Americane (Stati Uniti).

Grandi rilievi vulcanici

Oltre alle Hawaii (che appartengono politicamente agli Stati Uniti) sono di origine vulcanica anche la Nuova Guinea e la Nuova Zelanda, terre più "giovani" rispetto all'Australia per formazione geologica.
La Nuova Guinea è attraversata da una catena ininterrotta di montagne che culmina a ovest, nel settore asiatico, nel Monte Jaya (5030 m), e a est nel Wilhelm (4509 m), il monte più elevato del continente Oceania.
Anche la Nuova Zelanda ha un territorio prevalentemente montuoso. Salvo poche aree pianeggianti costiere, l'Isola del Sud è interamente occupata dalle Alpi Neozelandesi, che annoverano vette superiori ai 3000 m. L'Isola del Nord presenta invece un territorio generalmente meno elevato e accidentato, ma accoglie nel mezzo un massiccio montuoso che comprende diversi vulcani ancora attivi, tra cui il Ruapehu (2797 m).

Il clima

È l'Oceano Pacifico, con le sue correnti e i suoi sistemi di circolazione dell'aria, a determinare il clima in gran parte del continente.
Fa ancora una volta eccezione l'Australia: la sua grande massa territoriale fa sì che Fentroterra sia caratterizzato da un clima continentale, caldo e arido. Altrove, dove invece si risente dell'influsso del mare, il clima è molto caldo e umido vicino all'Equatore: qui le precipitazioni sono consistenti e distribuite lungo tutto l'arco dell'anno. Allontanandosi invece dall'Equatore, le temperature restano piuttosto elevate ma le precipitazioni divengono stagionali e diminuiscono di intensità. Sulle coste meridionali australiane, in Tasmania e in Nuova Zelanda prevalgono i climi temperati.

PUNTO AMBIENTE

Sono circa 10.000 le isole, gli isolotti e gli atolli dell'Oceania sparsi nell'area dell'Oceano Pacifico.
L'origine di queste isole, spesso di minuscole dimensioni, è varia. Molte costituiscono le vette di grandi catene montuose che per effetto di fenomeni tettonici si sono innalzate dal fondale marino. Altre si sono formate in seguito all'accumulazione di materiale lavico proveniente dagli strati più profondi del mantello terrestre e solidificatosi a contatto con l'acqua. È questo il caso delle Isole Hawaii: qui il vulcano Mauna Kea risale il fondale per più di 5000 m e si eleva sul mare per altri 4205 m. Numerose infine sono le isole di formazione corallina: gli atolli (nella foto).



CONFRONTA

Le temperature e le precipitazioni in Oceania

Località
temperatura gennaio °C
temperatura luglio °C
media precip. in mm
Alice Springs (Australia)
28,5
12
293
Darwin (Australia)
28,5
25
1699
Melbourne (Australia)
20,5
9,5
600
Port Moresby (P. N. Guinea)
28
25
1018
Port-Vila (Vanuatu)
26,5
22
2229
Wellington (N. Zelanda)
17
8,5
1260

Osserva le temperature di gennaio e luglio delle città dell'Oceania: in quale mese fa più freddo?
In Europa accade la stessa cosa? Sai spiegare perché?

POPOLI E PAESI

Il mosaico aborigeno

Il popolamento dell'Oceania è avvenuto nel corso di decine di migliaia di anni attraverso ondate migratorie successive. Si ritiene che l'Australia sia stata raggiunta circa 50.000 anni fa dalla popolazione oggi definita aborigena. A circa 4000 anni fa risale l'inizio della colonizzazione della Melanesia, che si estese poi alla Micronesia e alla più lontana Polinesia, dando origine a una straordinaria mescolanza di etnie, lingue, religioni e organizzazioni.

Un pezzo d'Europa nel Pacifico

Il panorama etnico dell'Oceania è mutato profondamente nell'Ottocento con il massiccio insediamento di coloni anglosassoni in Australia e Nuova Zelanda, che provocò una vera e propria decimazione delle popolazioni native, vittime sia dei conflitti per la difesa delle proprie terre sia delle nuove malattie introdotte dagli europei, contro le quali non avevano anticorpi.
Questo avvenne soprattutto in Australia e in Nuova Zelanda, dove la stragrande maggioranza della popolazione è oggi di origini europee, cristiana e anglofona. La minoranza aborigena rappresenta attualmente circa il 2,5% della popolazione australiana e parla diversi dialetti; più cospicua è invece in Nuova Zelanda la comunità maori (15%).
Entrambi gli Stati riconoscono oggi i diritti delle due minoranze e tutelano le loro culture (vedi pagina 308).

Melanesiani, micronesiani, polinesiani

Le altre isole del continente sono abitate prevalentemente da popoli di origine asiatica, che si distinguono tra melanesiani, micronesiani e polinesiani. Le circa 500 lingue diffuse in quest'area (tra cui il maori, l'hawaiano, il figiano, il samoano) fanno parte del gruppo orientale della famiglia linguistica maleo-polinesiana. Molto diffusi sono anche i pidgin, idiomi locali risultato di una mescolanza di elementi delle parlate locali e di lingue straniere (l'inglese soprattutto, ma anche il francese, il tedesco e lo spagnolo). In Papua Nuova Guinea un pidgin influenzato dal tedesco ha subito una notevole evoluzione diventando una vera e propria lingua, detta tok pisin o neomelanesiano. Le religioni tradizionali di tipo animistico sono state affiancate e a volte del tutto soppiantate da quelle cristiane importate dagli europei.

Un continente poco popolato

La popolazione complessiva dell'Oceania supera di poco la metà di quella italiana: gli abitanti sono quasi 38 milioni, 29 circa dei quali vivono, concentrati in gran parte nelle città, tra Australia e Nuova Zelanda. La popolazione di Papua Nuova Guinea ammonta a quasi 7 milioni di abitanti, sparsi in gran parte in villaggi rurali. Nel resto del continente è di poco superiore ai 2 milioni di abitanti, metà dei quali vive in centri urbani. La densità media è di 4 ab./km2.

NEL CORSO DEL TEMPO

PERIODO
EVENTI
50.000-40.000 a.C.
L'Australia è raggiunta da una popolazione originaria dell'Asia.
4000-1000 a.C.
Popolazioni dell'Asia Sud-Orientale, con ondate migratorie successive, si spingono per migliaia di chilometri nell'Oceano Pacifico colonizzando molte isole.
1521
Il portoghese Ferdinando Magellano raggiunge le Isole Marianne.
1606
L'olandese Willem Janszoon raggiunge lo Stretto di Torres e avvista la costa australiana.
 1642  L'olandese Abel Tasman raggiunge la Tasmania, la Nuova Zelanda e le Figi.
XVIII secoloIn seguito alle esplorazioni di James Cook (1771-1779), la Gran Bretagna fonda colonie penali in Australia e dà il via alla colonizzazione dell'isola. Per la popolazione aborigena l'arrivo degli europei rappresenta una catastrofe. Decimati dalle malattie portate dai bianchi, gli aborigeni sono anche sottoposti a politiche segregazioniste.
 1841 La Nuova Zelanda diventa colonia britannica. Nel corso dell'Ottocento anche francesi e statunitensi prendono possesso di vari arcipelaghi del Pacifico meridionale.
 1901 L'Australia diventa uno Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth.
 1931 Anche la Nuova Zelanda diventa uno Stato indipendente nell'ambito del Common­wealth.
1942-1945Durante la Seconda Guerra Mondiale la regione è teatro di grandi battaglie tra la flotta statunitense e quella giapponese. 
 2008Il Governo laburista australiano si scusa a nome di tutta la nazione con gli aborigeni, per le ingiustizie e le sofferenze loro inflitte.


L'ECONOMIA

L'economia del continente presenta una profonda frattura tra le condizioni di Australia e, in parte, di Nuova Zelanda, e quelle delle restanti nazioni. Nei primi casi si tratta di Paesi sviluppati, che basano la loro economia su attività diversificate e ben organizzate, sostenute da adeguate infrastrutture. L'Australia, che dispone di notevoli risorse minerarie, è l'unico Paese del continente a poter contare su un vero e proprio sistema industriale. L'economia neozelandese è prevalentemente basata su risorse agricole e di allevamento. Molto diverso il panorama nel resto del continente, dove mancano le condizioni per uno sviluppo industriale e l'agricoltura, la pesca e gli aiuti economici internazionali rappresentano le maggiori fonti di reddito. In diverse isole negli ultimi decenni si è sviluppato il turismo, in particolare nelle Hawaii e nelle Figi, grazie anche all'estensione del trasporto aereo sia interno sia intercontinentale, che ha ridotto il secolare isolamento dell'Oceania dal resto del pianeta. Negli ultimi vent'anni le relazioni economiche del continente Oceania si sono un po' "staccate" dall'Europa e dal Nord-America e si sono maggiormente orientate verso il Sud-Est asiatico, da cui provengono anche grandi risorse di forza-lavoro.

CONFRONTA

I dati socio-economici

Stati
PIL pro capite
Speranza
ISU

in $ USA
di vita M/F
(classifica)
Australia
55.590
80/84
0,937 (2°)
Figi
3518
67/72
0,669 (86°)
Nuova Zelanda
32.145
79/82
0,907 (3°)
Papua Nuova Guinea
1488
59/64
0,431 (137°)
Salomone
1340
66/68
0,494 (123°)
Italia
34.059
78/84
0,854 (23°)

Se confronti i dati qui sopra, noterai che i Paesi dell'Oceania si dividono nettamente in due gruppi. Quali sono gli Stati "avanzati"? Da quali valori lo deduci? Se li paragoni all'Italia, che cosa noti?

Geo Touring - volume 3
Geo Touring - volume 3
Gli Stati del mondo