Il Parco dell'Iguazú si trova al confine tra Brasile e Argentina, lungo un tratto del fiume omonimo. Fu istituito nel 1934 e occupa un'area di 55.000 ettari. Proprio nel cuore del Parco, le acque dell'Iguazù formano una della più spettacolari cascate al mondo: un salto di 80 m di altezza che si estende lungo un arco di ben 2,7 km. Tutt'intorno, fra altre centinaia di cascate minori, si sviluppa la foresta subtropicale, dove accanto ad alberi alti fino a 30 m prosperano felci, orchidee e arbusti, oltre a innumerevoli altre specie di piante, che ospitano una fauna tipica composta da farfalle, tucani, scimmie e alcune specie a rischio di estinzione, come il giaguaro, l'ocelot, il formichiere e il tapiro.
Difendere una preziosa riserva di ossigeno
Il disboscamento selvaggio, gli incendi, i lunghi periodi di siccità dovuti ai recenti cambiamenti climatici mettono a dura prova la sopravvivenza di quel patrimonio eccezionale che è la foresta tropicale. Essa rappresenta anzitutto una riserva di ossigeno per la Terra. Molte piante della foresta contengono poi principi attivi, in parte ancora sconosciuti, utilissimi contro alcune malattie altrimenti incurabili. Inoltre, essa ospita un numero sterminato di specie animali e vegetali inscindibilmente legate tra loro, tanto che la scomparsa di una sola di esse rischierebbe di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle altre. Da ultimo, all'interno della foresta si trovano ancora alcune, rare popolazioni che vivono allo stato primitivo e la cui scomparsa sarebbe un'ulteriore perdita per il patrimonio culturale dell'umanità.