SUBCONTINENTE INDIANO: ZOOM SU UN PAESE

India



L'India confina a ovest con il Pakistan, a nord con la Cina, il Nepal e il Bhutan, a nord-est con il Bangladesh e il Myanmar; è bagnata dall'Oceano Indiano. L'estremità settentrionale del territorio comprende un buon tratto della grande catena himalayana, che qui raggiunge un'elevazione massima di 7817 m con la vetta del Nanda Devi.

IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Il fiume sacro

Il Gange scorre per gran parte dei suoi 2700 km in territorio indiano, mentre la zona del delta si trova perlopiù nel territorio del Bangladesh. I detriti depositati dal fiume e dai suoi affluenti nel corso dei millenni hanno dato origine a una vasta pianura, che è una delle zone più fertili e più popolose del Paese. Il Gange è considerato dall'Induismo un fiume sacro e bagnarsi nelle sue acque è uno dei più importanti riti di purificazione per i fedeli di questa religione.

Localizza nella carta fisico-politica alle pagine 22-23 dell'Atlante il delta del Gange: in quale golfo sfocia? E in quali Paesi è compreso?



Risaie sul delta del Gange.

L'altopiano del Deccan

La grande penisola a forma triangolare che si allunga verso sud è occupata per la maggior parte dall'altopiano del Deccan, alto fra i 300 e i 900 m, formato da strati basaltici di origine lavica. Ai suoi bordi, in prossimità delle coste, si innalzano i rilievi dei Ghati Occidentali e dei Ghati Orientali, con alcune cime oltre i 2000 m.
Le zone più interne, dove la piovosità è scarsa, sono ricoperte di boscaglia e savana; quelle montuose o aperte verso la costa presentano invece una lussureggiante vegetazione di tipo tropicale.
I corsi d'acqua hanno una portata estremamente irregolare, ma in molte zone la presenza di dighe e canali assicura risorse idriche sufficienti per gli usi agricoli.

Il Grande Deserto Indiano

Il Grande Deserto Indiano, detto anche Deserto di Thar, ai confini con il Pakistan, è una distesa di sabbie roventi vasta quanto tutta l'talia. In mezzo alle dune e alle pietraie di questa terra bruciata dal sole crescono solo piccoli arbusti e cespugli, fra i quali trovano riparo particolari specie di lucertole e di serpenti. Le uniche aree abitate sono alcune piccole oasi, la cui ridotta popolazione è dedita all'allevamento dei cammelli e all'estrazione di gesso e di sale, le sole risorse del luogo.

LE PIOGGE MONSONICHE

Chi non le ha mai viste non può immaginarle. Piogge a lungo attese, che poi arrivano e durano per mesi, quasi ininterrottamente, scaricando nelle regioni più esposte dell'India e del Bangladesh quantità d'acqua fino a venti volte superiori a quelle che cadono mediamente in tutto l'anno in Italia. Indispensabili all'agricoltura, le piogge sono invocate come un dono del cielo. Ma una volta iniziate sono temute come un grave pericolo. Se sono troppo intense possono compromettere i raccolti; se sono più abbondanti ancora, provocano disastrose inondazioni che a volte arrivano a causare decine di migliaia di morti.
Oltre all'intensità delle precipitazioni, una causa aggravante delle inondazioni è la deforestazione delle valli dell'Himalaya, che ha accelerato l'erosione del suolo e aumentato il flusso delle acque dalla montagna alla pianura.



LA POPOLAZIONE

All'alta densità di popolazione si accompagna una forte urbanizzazione. La grande Bombay (oggi Mumbai) conta circa 20 milioni di abitanti; la capitale Delhi ne ha circa 16 milioni, mentre Calcutta (oggi Kolkata) si aggira intorno ai 14 milioni. Madras (Chennai), Bangalore e Hyderabad contano tra i 4 e i 7 milioni di abitanti.

Ordinamento dello Stato

L'India, indipendente dalla corona britannica dal 1947, è una repubblica federale dal 1950, composta da 28 Stati, ad amministrazione e legislazione autonome, e da sette Territori amministrati direttamente dal Governo centrale. Il Presidente è eletto dal Parlamento e dalle assemblee degli Stati federali e dura in carica cinque anni; a lui spetta la nomina del Primo Ministro, che solitamente è il leader del partito di maggioranza. Il Parlamento è diviso in un Consiglio degli Stati e in una Camera del popolo. Il Governo indiano si trova spesso nelle condizioni di dover mediare con i numerosi conflitti etnico-religiosi interni e con i movimenti separatisti attivi nel Jammu-Kashmir (vedi pag. 146), nell'Assam, nel Punjab, nel Tripura.

Etnie, lingue e religioni

La popolazione indiana è formata da un complesso di gruppi etnici diversi, cui si aggiungono le componenti europea, cinese e tibetana. Le lingue ufficiali sono l'hindi e l'inglese, inoltre sono diffuse numerose lingue locali, come bengali, marathi, tamil, telugu, urdu e altre. Gli induisti sono oltre l'80% della popolazione, i musulmani circa il 13%; esistono poi minoranze sikh, buddiste, cattoliche e protestanti.

La questione demografica dell'India

La popolazione dell'India è già oggi sopra il miliardo di persone (poco meno di un quinto dell'intero genere umano) e sta aumentando a un tasso dell'1,3% annuo. È un tasso elevatissimo, quasi tre volte maggiore di quello cinese, che in proiezione porterebbe la popolazione indiana all'incredibile totale di circa 5 miliardi di persone entro la fine del secolo.
A poco a poco questo ritmo di crescita probabilmente rallenterà, ma senza precisi interventi che favoriscano una riduzione delle nascite la popolazione nel frattempo potrebbe comunque raggiungere livelli incompatibili con le risorse disponibili.

CONFRONTA

I dati socio-demografici


India
Italia
Tasso natalità
22‰
9,3‰
Tasso mortalità
8‰
9,7‰
Incremento naturale
14‰
0,1‰
Tasso mortalità infantile*
50‰
3‰
Speranza di vita (M/F)
63/66
78/84
Analfabetismo
34%
1,1%
 *entro un anno di vita

Confronta i dati dell'India con quelli dell'Arabia Saudita a pagina 114 e quelli dell'Afghanistan a pagina 128: in quali di questi Paesi le condizioni di vita ti sembrano migliori? E in quali peggiori?


Mumbai la città delle contraddizioni

Bombay (la "buona baia", come la chiamarono i primi colonizzatori portoghesi), ribattezzata oggi Mumbai, fu costruita sottraendo terre al mare e collegando tra loro sette isolotti abitati da pescatori. Oggi è la più grande città e il centro economico e commerciale dell'India, con un reddito triplo della media nazionale e con estremi di ricchezza e di miseria che hanno pochi uguali al mondo. Centinaia di migliaia di persone vivono in baraccopoli abusive (nella foto, in primo piano) senza fognature, in casupole fatte con pali di legno, lamiere ondulate e cartoni, in mezzo al fango e alle discariche a cielo aperto. Più in là ci sono modernissimi grattacieli (nella foto, sullo sfondo), la Borsa valori più importante del Paese, il centro di ricerche atomiche, l'ingegneria, l'elettronica, l'alta tecnologia, l'informatica, l'industria aerospaziale. Mumbai è anche il maggior centro di produzione cinematografica indiana, la cosiddetta "Bollywood", che supera per film prodotti la rivale californiana.



UNA SOCIETÀ DIVISA IN CASTE

L'Induismo considera il genere umano suddiviso in caste nettamente separate le une dalle altre: quella dei sacerdoti, dei guerrieri, dei contadini, dei servi, fino alla infima classe dei paria (nella foto), parola che significa "intoccabili". La fede nella reincarnazione porta poi a credere che la nascita di un individuo all'interno di una casta piuttosto che un'altra non sia casuale, ma dipenda dalle colpe o dai meriti accumulati nelle vite precedenti. Di qui la tendenza ad accettare e a mantenere le differenze di casta e a giustificare le disparità sociali, cosa che spesso si traduce in un freno alla trasformazione della società.



L'ECONOMIA

Dopo essere stata considerata a lungo come uno degli Stati più poveri del mondo, negli ultimi anni l'India ha compiuto straordinari progressi, arrivando ad affermarsi come la sesta potenza economica del pianeta dopo Stati Uniti, Comunità Europea, Cina, Giappone e Brasile.

Enormi contraddizioni interne

La crescita economica del Paese è però molto irregolare, con fortissime diseguaglianze tra i diversi gruppi etnici e sociali, tra regione e regione, tra città e campagna. Mentre alcuni hanno raggiunto livelli di ricchezza e di benessere di tipo occidentale, altri ne hanno ricavato solo un modesto benefìcio e si stima che ancora circa un quarto della popolazione viva sotto la soglia della povertà.

Prodotti agricoli per un miliardo di persone

In questo Paese, che deve sfamare più di un miliardo di persone, le produzioni alimentari raggiungono volumi elevatissimi. L'India è il primo produttore mondiale di frutta tropicale e il secondo produttore mondiale di riso, di frumento, di canna da zucchero e di patate. È il Paese con il più alto numero di bovini, il secondo al mondo per i caprini e il terzo per gli ovini. La religione induista vieta il consumo di carne bovina; per questo l'India risulta solo al quinto posto per consumo di carne, mentre è al primo posto per il latte e il burro.

Prodotti per l'esportazione e risorse energetiche

Fra le risorse naturali rivolte principalmente all'esportazione o destinate a usi industriali, l'India produce (secondo produttore mondiale), caffè e tabacco, cotone (secondo produttore mondiale), caucciù e legname (con essenze pregiate come teak, sandalo e legno di rosa). Le risorse minerarie comprendono ferro, rame, bauxite, diamanti, titanio, uranio e fonti di energia come carbone, petrolio e gas naturale, ma in quantità insufficienti a fornire tutta l'energia di cui il Paese ha bisogno per sostenere la sua rapida crescita industriale. Il ricco potenziale idroelettrico non è pienamente sfruttato, mentre si stanno moltiplicando le centrali nucleari.

Industria e alta tecnologia

Oggi l'India ha un apparato industriale molto articolato, in cui convivono impianti modernissimi, per esempio nel settore siderurgico, e piccole aziende familiari semiartigianali, come nel settore tessile. Il punto di forza dell'economia indiana è rappresentato dai moderni settori dell'alta tecnologia, aeronautica, elettronica, ricerca scientifica, informatica, sviluppo di software. In particolar modo nella regione centro-meridionale, tra le città di Hyderabad e Bangalore, sono sorti parchi scientifici e importanti sedi di molte aziende nazionali ed estere.

L'inglese aiuta! Dall'hi-tech al turismo

La diffusissima conoscenza dell'inglese (che, come abbiamo detto, è lingua ufficiale insieme con l'hindi) incoraggia le società straniere a stabilire in India molte loro sedi; inoltre favorisce un crescente afflusso turistico.
L'India infatti è uno dei Paesi con il maggior numero di luoghi e monumenti considerati dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità; e, oltre a tradizioni e cultura, può vantare una straordinaria varietà ambientale (dall'Himalaya, tetto del mondo, alle spiagge tropicali). Dal 2003 al 2009 il numero di turisti internazionali è salito da 1.680.000 a 5.110.000, e oggi il settore dell'industria turistica contribuisce per il 6,2% alla formazione del Prodotto Interno Lordo.

LEGGI il GRAFICO

Per quale motivo il settore agricolo è particolarmente importante in India, pur non essendo quello che più contribuisce alla formazione del PIL? 

COMPOSIZIONE DEL PIL



Geo Touring - volume 3
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Gli Stati del mondo