LE REGIONI DELL’ASIA

Subcontinente Indiano

Per numero di abitanti, varietà di paesaggi ed estensione territoriale, quella indiana è più di una regione: è una specie di continente nel continente, tanto che spesso viene appunto indicata con il nome di "Subcontinente Indiano". Comprende gli Stati del Pakistan, attraversato dalla valle dell'Indo; la grande penisola triangolare dell'India, protesa verso l'Oceano Indiano; gli Stati himalayani del Nepal e del Bhutan; il Bangladesh, in corrispondenza del grande delta del Gange; e infine gli Stati insulari dello Sri Lanka, separato dall'India dallo stretto di Palk, e, più al largo nell'Oceano Indiano, l'arcipelago delle Maldive.

IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

A nord le cime del "tetto del mondo"

La parte settentrionale della regione è interamente occupata dagli altissimi rilievi dell'Hindukush, del Karakoram e dell'imponente catena dell'Himalaya (il cosiddetto "tetto del mondo"), sui quali si trovano le uniche quattordici vette al mondo alte più di 8000 m.
Estesa per circa 2400 km e larga circa 200, la catena dell'Himalaya separa la Cina da India, Nepal e Bhutan. Si è formata circa 40 milioni di anni fa, quando in seguito ai movimenti tettonici la zolla eurasiatica si saldò con quella indoaustraliana, a cui apparteneva l'India. Il resto della regione ospita i modesti rilievi presenti ai bordi della Penisola Indiana e nell'isola di Sri Lanka, che solo in qualche punto superano i 2500 m di altitudine, mentre al centro della penisola si estende, per circa 320.000 km², l'altopiano del Deccan.

L'Everest: il gigante dai molti nomi

La montagna più alta della Terra è stata misurata più volte con tecniche diverse, che hanno dato altezze comprese fra 8840 e 8850 m. L'ultimo rilevamento, che ha stabilito un'altezza di 8844 m, è stato effettuato da ricercatori cinesi nel 2005 con un sistema a onde radio considerato abbastanza preciso; il dato però non è ancora stato omologato dalla Società Geografica Internazionale. Nel 2012 il Nepal ha annunciato di voler organizzare una spedizione scientifica per effettuare una nuova misurazione. Anche sul nome della montagna si discute: in Occidente si usa quello che le diedero gli occupanti inglesi, in onore del geografo sir George Everest; i nepalesi, cui appartiene il versante meridionale, lo chiamano Sagarmatha (Dio del cielo) e, sul versante opposto, i tibetani usano l'appellativo Chomolungma (Madre dell'universo) che i cinesi traducono in Zhumùlangma Feng.



L'Indo e la terra dei cinque fiumi

La regione indiana ha preso nome dal fiume Indo, che è il suo corso d'acqua più lungo (3180 km), ma inferiore al Gange e al Brahmaputra in termini di portata annua. L'Indo nasce in Tibet, attraversa il Kashmir aggirando le alte catene montuose, poi svolta verso sud e attraversa tutto il Pakistan fino a sfociare con un ampio delta nel Mar Arabico. Riceve molti grandi affluenti, che contribuiscono a rendere fertile la regione indopachistana del Punjab, la "terra dei cinque fiumi".

Le fertili pianure del Gange e del Brahmaputra

I due fiumi più ricchi di acque sono il Gange (2700 km), il fiume sacro indiano, e il Brahmaputra (2900 km), che dopo un lungo tratto cinese e indiano entra nel Bangladesh, dove i due fiumi si uniscono e si confondono in numerosi bracci, formando un unico enorme delta. Tanto in India quanto in Bangladesh le acque dei due fiumi, e gli innumerevoli canali, contribuiscono a rendere fertili e popolose le pianure circostanti. Purtroppo, quando le acque delle piogge monsoniche si sovrappongono a quelle dello scioglimento delle nevi, si verificano disastrose inondazioni, in particolare nella zona del delta.

Un clima condizionato dai monsoni

Il monsone è un vento periodico che condiziona pesantemente il clima delle regioni affacciate sull'Oceano Indiano. Durante i mesi invernali, quando il continente è più freddo e l'oceano più caldo, il monsone soffia dall'interno verso il mare dando luogo a un clima arido.
Nella stagione delle piogge, tra giugno e novembre, quando è il continente a essere più caldo dell'oceano, il monsone soffia dal mare verso la terraferma: le enormi masse di aria satura di umidità che porta con sé provocano intense precipitazioni, che in alcune zone possono raggiungere punte di 12.000 mm annui. Le coste settentrionali dell'Oceano Indiano sono talvolta investite da cicloni tropicali, con venti che soffiano anche oltre i 200 km/h, seminando danni e distruzioni, solo in parte contenuti grazie ai sistemi di previsioni meteo.

Le coste e le isole

In corrispondenza del delta dei grandi fiumi le coste sono piane, con ampi tratti fangosi o paludosi in cui il confine fra terra e acque non è ben definito. Altrove prevalgono i litorali sabbiosi, ma non mancano lunghi tratti di coste rocciose e scogliere.
La regione comprende una sola grande isola, Sri Lanka, interamente occupata dallo Stato omonimo: dal punto di vista geografico, lo Sri Lanka si sviluppa attorno a un massiccio centrale circondato da tavolati che via via si abbassano fino alle pianure alluvionali costiere. Diverse migliaia di anni fa, prima dell'innalzamento del livello del mare, l'isola era collegata all'India da lunghi cordoni di sabbia, che oggi costituiscono una catena di secche sommerse, il Rama's Bridge.
Ci sono poi gli arcipelaghi delle Lakshadweep, delle Andamane e delle Nicobare, composti da numerose piccole isole appartenenti all'India, e i venti atolli che costituiscono il piccolo Stato insulare delle Maldive, apprezzata meta del turismo intemazionale.

La foto sotto ritrae due atolli delle Maldive. Localizza questo Stato insulare nella carta geografico-politica alle pagine 22-23 dell'Atlante.



LA POPOLAZIONE

Ben tre dei dieci Paesi più popolosi della Terra sono compresi nel Subcontinente Indiano. Sono l'lndia, che con oltre un miliardo di abitanti è seconda per popolosità solo alla Cina; il Pakistan, sesto con oltre 180 milioni di abitanti, e il Bangladesh, ottavo, popolato da oltre 160 milioni di persone.

Una regione abitatissima e in ulteriore crescita

Complessivamente la regione ospita oltre un miliardo e mezzo di persone: poco meno di un quarto dell'intera umanità.
La densità risulta ovunque elevata: è di 368 ab./km² nel Paese più popoloso, l'lndia; di 232 ab./km² nel Pakistan, e arriva addirittura a 1114 ab./km² in Bangladesh. Se poi si tiene conto del fatto che tanto l'lndia quanto il Pakistan presentano ampie zone desertiche o semidesertiche, si comprende come la concentrazione della popolazione raggiunga nelle aree abitate punte elevatissime.

Le grandi città e le capitali

La regione comprende diverse città fra le più popolose del mondo. L'agglomerato urbano della grande Mumbai (Bombay) conta oltre 20 milioni di abitanti, mentre quelli della capitale indiana Delhi e di Kolkata (Calcutta), sempre in India, hanno rispettivamente 16 e 14 milioni di abitanti. La capitale del Bangladesh, Dhaka, ospita oltre 12 milioni di persone, mentre in Pakistan la città più popolosa non è la capitale, Islamabad (poco più di 1 milione di abitanti), bensì il grande centro costiero di Karachi, con oltre 13 milioni di abitanti e un'area metropolitana abitata da oltre 20 milioni di persone.

Molte lingue, due religioni

Ogni Paese ha la sua lingua nazionale: hindi per l'India, urdu in Pakistan, bengali in Bangladesh, singalese in Sri Lanka, nepalese in Nepal, oltre a innumerevoli lingue e dialetti locali. Quasi ovunque è molto parlato l'inglese, la lingua dei colonizzatori, che in India è anche lingua ufficiale al pari dell'hindi.
Due religioni prevalgono sulle molte praticate: l'Induismo, maggioritario in India e in Nepal, e l'Islam nettamente prevalente in Pakistan (letteralmente il "Paese dei puri") e in Bangladesh. Il Buddismo, che ha avuto origine in questa regione e poi si è diffuso nel resto dell'Asia e del mondo, è invece la religione più praticata solo nello Sri Lanka e in Bhutan, mentre altrove è decisamente minoritaria, così come le fedi cristiane.

Il problema della sovrappopolazione

Quella della sovrappopolazione, e della rapidità con cui il fenomeno si moltiplica, è una realtà che pone al Subcontinente Indiano problemi drammatici. Primo fra tutti quello di sfamare oltre un miliardo e mezzo di persone, e poi come dare a tutti una casa, un lavoro, scuole e sanità. Le società giovani (e povere) hanno forza lavoro in abbondanza e disponibile a ogni genere di occupazione, ma resta pur sempre il problema di come affrontare i crescenti bisogni con la stessa velocità con cui la popolazione aumenta. Fra i grandi Paesi, il Bangladesh è il più sovrappopolato e il più povero (nella foto, Dhaka, la capitale). Qui il divario fra ricchi e poveri continua a crescere, a danno soprattutto delle componenti più deboli della società: donne, bambini, anziani e minoranze etniche e religiose. Fortunatamente negli ultimi anni ci sono stati importanti segni di progresso, come un minor numero di cittadini sottonutriti, una riduzione del tasso di natalità e una maggiore alfabetizzazione sia per i maschi sia per le femmine.



NEL CORSO DEL TEMPO

PERIODO
EVENTI
1947
Fine dell'Impero inglese: acquistano l'indipendenza l'India e le due regioni musulmane del Pakistan Orientale e del Pakistan Occidentale.
1971
I bengalesi del Pakistan Orientale insorgono e, con l'appoggio indiano, ottengono l'indipendenza del Bangladesh.
1980-anni 2000
L'India si dota della bomba atomica (come il Pakistan) e diventa una delle prime quattro potenze economiche mondiali.
3000 a.C.
Nel Punjab e lungo la valle del medio e basso Indo si
sviluppa una delle prime e delle più raffinate civiltà dell'antichità.
320-550 d.C.
Dopo le conquiste persiane e macedoni, sotto la dinastia Gupta fiorisce il periodo classico della civiltà indiana.
1526
Viene fondato l'Impero moghul di Babur, durante il periodo di islamizzazione della regione.
1858
La penetrazione e la colonizzazione europee avviate da secoli arrivano a compimento con l'assoggettamento dell'intera regione all'Impero inglese.

L'ECONOMIA

L'importanza economica della regione è determinata per quattro quinti dal colosso indiano, accanto al quale ci sono comunque altri sei Paesi, due dei quali particolarmente popolosi e con potenzialità economiche che nei prossimi anni potrebbero raggiungere buoni livelli di sviluppo.

Principale alimento: il riso

Per soddisfare il loro fabbisogno alimentare, i popolosi Stati della regione puntano su forti produzioni di cereali, patate, frutta e ortaggi vari. Fra tutti, l'alimento principe è senz'altro il riso, di cui l'India è il secondo produttore mondiale e il Bangladesh il quarto; Pakistan e Sri Lanka seguono a distanza. In qualche caso, oltre a soddisfare il consumo interno, parte di queste produzioni sono destinate all'esportazione.

Il tè e le spezie

Fra le produzioni agricole maggiormente rivolte all'esportazione spicca quella del tè, di cui la grande e popolosissima India è il secondo produttore mondiale e, fatto ben più sorprendente, il piccolo Stato di Sri Lanka è il quarto produttore mondiale. Questo Paese infatti riserva il 40% del terreno utile alla coltivazione del tè, le cui piantagioni si allungano a perdita d'occhio sui versanti delle montagne meridionali. Altri importanti prodotti da esportazione sono, seppure in minor misura, le spezie: in particolare cannella, pepe, chiodi di garofano, peperoncino e cardamomo.

A FORZA DI BUOI

Diffusissimo in India, l'allevamento bovino è abbastanza praticato anche in Pakistan e nel Bangladesh. In Bangladesh, dove c'è una fortissima frammentazione delle tenute agricole e i piccoli contadini non possono permettersi l'acquisto di macchinari, i buoi sono utilizzati soprattutto come forza di traino nel lavoro dei campi. Ancora più consistente è il patrimonio di capi ovini e caprini, per cui India, Pakistan e Bangladesh figurano ai primissimi posti nel mondo. Latte, burro lana vengono prodotti in abbondanza.




Il cotone e l'industria tessile

Il settore primario fornisce diversi prodotti di uso industriale, come il tabacco, il caucciù, il legname e soprattutto il cotone, di cui tutti i maggiori Paesi della regione sono forti produttori. Il cotone ricavato viene in parte esportato grezzo, in parte lavorato sul posto. In questo modo si crea occupazione per la manodopera delle numerose piccole e medie industrie tessili, che poi collocano tessuti e indumenti sia sul mercato interno sia su quello dell'import-export intemazionale.

Fabbisogno energetico, industrie e turismo

La regione ha una buona disponibilità di carbone, mentre gas naturale e petrolio scarseggiano e il potenziale idroelettrico è poco sfruttato.
Complessivamente le risorse energetiche risultano comunque insufficienti; ciò ha contribuito a rallentare lo sviluppo industriale e solo in tempi recenti, accanto alle industrie alimentari, chimiche, meccaniche e cementifere, si sono sviluppate imprese che producono automobili, elettrodomestici e altri beni di largo consumo, oltre a quelle attive nei più avanzati settori dell'alta tecnologia, dell'elettronica e dell'informatica. Dalla fine del secolo scorso anche il turismo è diventato un'importante risorsa economica per alcuni Paesi come India, Sri Lanka e, in particolare, Maldive, dove costituisce la principale voce attiva del bilancio statale.

La "magia" del microcredito

Il premio Nobel per la pace è stato assegnato nel 2006 a Mohammed Yunus, nativo del Bangladesh, l'inventore delle cosiddette "banche dei poveri". Queste banche, che oggi operano in vari Paesi del terzo mondo, si rivolgono alle fasce di popolazione più povere e compiono operazioni di entità molto modesta.
Il loro principale servizio è costituito da piccoli prestiti per importi equivalenti a volte anche solo a 5 o 10 euro; ma è guanto può bastare ad acquistare la lama necessaria a chi intaglia il legno, lo speciale ago per chi cuce pellame, gualche busta di sementi per chi coltiva un minuscolo orto. Può bastare ad assicurare mesi di lavoro, di cibo... e di denaro per ripagare il prestito ricevuto!



CONFRONTA

I dati socio-economici


Stati
PIL pro capite in $ USA
Speranza di vita M/F
ISU
(classifica)
Bangladesh
638
66/68
0,469 (129°)
Bhutan
1978
65/69
n.d. (n.d.)
India
1265
63/66
0,519 (119°)
Nepal
562
67/68
0,428 (138°)
Pakistan
1050
67/67
0,490 (125°)
Sri Lanka
2435
71/78
0,658 (91°)
Italia
34.059
78/84
0,854 (23°)

Confronta i dati della tabella. Qual è il Paese più povero del Subcontinente Indiano? Osserva la carta della pagina a fianco e prova a spiegare il perché.

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Geo Touring - volume 3
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Gli Stati del mondo