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La vallata di Bamiyan

Bamiyan è una città dell'Afghanistan settentrionale, che fu per secoli un importante centro buddista sulla Via della Seta. Di tale fulgido passato (dal I al XIII secolo) rimangono numerosi resti architettonici e artistici riconducibili alla scuola buddista di Gandhara. Emblema della valle erano, fino a qualche anno fa, i due giganteschi Buddha scolpiti nella roccia, distrutti nel 2001 dal regime talebano.
Le grotte naturali presenti nella montagna dove si trovavano i Buddha furono utilizzate come monastero dai monaci buddisti, i quali in molti casi le decorarono con pitture parietali e piccole statue religiose. Scomparsi irreparabilmente i due Buddha, la vallata di Bamiyan conserva comunque un patrimonio culturale di valore assoluto, che l'UNESCO ha deciso di inserire nel 2003 fra quelli da tutelare.


Rispetto per ogni cultura

I due Buddha andati distrutti erano alti 38 e 53 m, e risalivano rispettivamente al IV e al VI secolo; furono sbozzati direttamente nella roccia e rifiniti nei dettagli con fango misto a paglia, poi ricoperti di stucco e dipinti. Per distruggerli furono necessari colpi di cannone, grossi quantitativi di dinamite, e oltre un mese di tempo: non abbastanza per ricredersi. La decisione era stata presa dai mullah afghani nel marzo del 2001 sulla base di una rigida interpretazione del Corano, che vieta ogni raffigurazione della divinità. Fu una decisione improvvisa e, almeno inizialmente, non unanime, ma soprattutto non nuova: altri ci avevano provato in passato, come Gengis Khan (nel XIII secolo) e Aurangzeb (alla fine del XVIII secolo), ma invano. Non si è trattato che dell'ultimo esempio di una prassi frequente nella storia: quella della distruzione da parte dei vincitori di ogni testimonianza della civiltà dei vinti. Sarebbe invece auspicabile imparare a considerare con ammirazione e rispetto i prodotti di ogni cultura e a vedere in essi una manifestazione dell'ingegno umano.







La cittadella di Gholghola
Gholghola, nella vallata di Bamiyan, fu l’antica capitale dell’Impero islamico di Ghor, distrutta da Gengis Khan.

Geo Touring - volume 3
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