Per capire l'importanza di questo settore è utile analizzare anche qualche numero: nei Paesi dell'Unione, per esempio, i trasporti, considerati nel loro insieme, danno lavoro a oltre 10 milioni di persone, generano circa il 4% del PIL comunitario, assorbono il 40% degli investimenti degli Stati membri e richiedono oltre il 30% dei consumi di energia complessivi.
Trasporti e infrastrutture
Per capire l'importanza di questo settore è utile analizzare anche qualche numero: nei Paesi dell'Unione, per esempio, i trasporti, considerati nel loro insieme, danno lavoro a oltre 10 milioni di persone, generano circa il 4% del PIL comunitario, assorbono il 40% degli investimenti degli Stati membri e richiedono oltre il 30% dei consumi di energia complessivi.
GLI OBIETTIVI DELL'UE NEL SETTORE DEI TRASPORTI
Negli ultimi quindici anni l'UE ha liberalizzato i mercati nazionali dei trasporti su quasi tutto il territorio, soprattutto nei settori stradale e aereo e, in misura minore, in quello ferroviario: questo significa che le reti dei trasporti nei vari Paesi non sono più gestite dallo Stato ma da aziende private. L'obiettivo è di creare un sistema moderno e integrato, in cui cioè i vari tipi di trasporto siano tra loro collegati, che favorisca la concorrenza e sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.Un altro obiettivo fondamentale infatti è la riduzione dell'impatto ambientale dei trasporti, che l'UE cerca di perseguire stabilendo dei limiti per l'emissione di sostanze inquinanti e per l'inquinamento acustico.
Trasporti e infrastrutture: i progetti TENs
Uno dei progetti in atto prevede la realizzazione di una grande rete transeuropea di trasporti e comunicazioni, chiamata TENs (Trans European Networks). Questo piano ha l'ambizione di ridisegnare la geografia dell'Europa creando grandi assi di comunicazione da ovest a est, da nord a sud che colleghino tutto il continente, includendo anche i nuovi Stati membri.Due di questi progetti sono di particolare interesse anche per l'Italia: la tratta ferroviaria ad alta velocità che da Lisbona attraverserà Lione, Torino, Venezia fino a Budapest; e quella che metterà in comunicazione il Nord con il Sud del continente, partendo da Berlino e arrivando fino a Palermo, e che nelle sue intenzioni originarie doveva comprendere anche il discusso ponte sullo Stretto di Messina, il cui progetto è stato sospeso.
Un altro obiettivo dell'UE è decongestionare il traffico incoraggiando l'integrazione dei trasporti stradale, marittimo, ferroviario. Un ruolo chiave è giocato in questo senso dagli interporti: si tratta di spazi, ricavati in genere alla periferia delle città, adibiti all'interscambio delle merci da un sistema di trasporto all'altro, per esempio dalla nave al TIR o dall'aereo al treno, o da mezzi più grandi a quelli più piccoli (in questo caso si parla di autoporti). Il tentativo è quello di liberare le città dall'assedio dei mezzi pesanti e di razionalizzare i sistemi di consegna delle merci.
I trasporti e l'ambiente
Nel complesso, il settore dei trasporti è responsabile del 26% circa delle emissioni di CO2 all'interno dell'Unione Europea. Questa cifra risente del netto predominio del trasporto su strada, che veicola il 46% di tutte le merci trasportate nell'UE, contro il 37% del trasporto marittimo a corto raggio, il 10% delle ferrovie e il 4% della navigazione interna. Lo squilibrio è particolarmente accentuato per il trasporto passeggeri, che avviene per l'84% su strada, in gran parte su autovetture, contro il 6% delle ferrovie e l'8% del trasporto aereo.Una delle sfide in atto nell'Europa Nord-Occidentale è proprio l'incentivazione del passaggio dalla strada a forme di trasporto meno inquinanti, come appunto la ferrovia, che rispetto all'automobile permette di trasferire un numero più elevato di persone a una velocità più alta e garantisce una maggior frequenza del servizio rispetto agli aerei. Tra le misure adottate dall'UE per ovviare ai problemi di inquinamento legati al trasporto su ruote rientrano anche il miglioramento dell'efficienza dei carburanti, l'uso di carburanti alternativi (per esempio il metano), l'imposizione di limiti per le emissioni di CO2 delle automobili e la sostituzione di alcuni voli a corto raggio con collegamenti ferroviari.
Alta velocità, la rivincita del treno
Una delle tecnologie più promettenti per il trasporto passeggeri è l'alta velocità (AV). Le prime linee ferroviarie di questo tipo in Europa furono inaugurate nel 1981 tra le città francesi di Parigi e Lione; ed è stata proprio la Francia a detenere per molto tempo il primato di nazione con la rete ad alta velocità più rapida e più estesa d'Europa, con circa 2000 chilometri di nuove linee. I TGV, cioè i treni a grande velocità francesi, raggiungono anche i Paesi limitrofi (Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Germania), e convogli ad alta velocità collegano Parigi e Londra in 2 ore e 30 minuti attraversando la Manica grazie all'Eurotunnel: si tratta di un passaggio sotterraneo e subacqueo inaugurato nel 1994, una straordinaria opera di ingegneria che di fatto ha "unito" l'isola britannica al continente. Linee ferroviarie ad alta velocità sono in costruzione anche in Italia (dove è stata realizzata buona parte del collegamento Torino-Milano-Roma-Napoli), Russia e, soprattutto, Spagna, dove la rete ad alta velocità ha superato in lunghezza quella francese, con circa 2600 chilometri di linee.I pareri sull'AV (in Italia chiamata TAV: Treni ad Alta Velocità) non sono unanimi. La presenza dell'arco alpino tra l'Italia e la Francia costituisce un problema per la realizzazione delle linee ad alta velocità: la costruzione di valichi, gallerie e viadotti, oltre a essere molto costosa, di complessa progettazione e con cantieri che si prolungano nel tempo, ha un pesante impatto ambientale. Nell'alta Val di Susa, in Piemonte, per esempio, dove sono iniziati i lavori per la realizzazione della linea Lione-Torino, le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini protestano a gran voce contro la realizzazione di un'opera che rischia di alterare gravemente gli equilibri del territorio in cui vivono.
Hub, la città-aeroporto
Il film The Terminal, uscito nel 2004 per la regia di Steven Spielberg e ispirato a una storia vera, racconta la vicenda di un uomo costretto a sostare presso l'aeroporto newyorkese "John Fitzgerald Kennedy" con un passaporto ormai privo di validità, che si adatta pian piano a vivere nel terminal. Ma si può "vivere" in aeroporto? Ebbene sì. Oggi i maggiori aeroporti mondiali ed europei offrono al viaggiatore comfort e servizi di ogni genere: negozi, bar, ristoranti, uffici postali, banche, alberghi e occasioni di svago.I maggiori scali europei, per esempio quelli di Parigi, Londra, Amsterdam, Francoforte, Roma e Milano, sono oggi definiti hub, una parola anglosassone che significa "perno": questi mega-aeroporti, in grado di attrarre un gran numero di passeggeri, fungono proprio da "fulcro" per gli spostamenti aerei da un Paese all'altro. Le maggiori compagnie europee vi fanno convergere i voli locali e a piccolo-medio raggio, per poi far proseguire i viaggiatori verso le destinazioni intercontinentali, migliorando così l'operatività e il coefficiente di riempimento dei voli intercontinentali.
Studio e imparo
1 Quali sono gli obiettivi che si pone l'Unione Europea nel settore dei trasporti?
2 Che cosa sono i progetti TENs? In che modo coinvolgono anche l'Italia?
3 Che cosa si intende per integrazione dei trasporti? Quali sono i "luoghi" deputati a questo scopo?
4 Qual è il mezzo di trasporto predominante nell'UE?
5 Dove la linea ferroviaria ad alta velocità è maggiormente sviluppata?
6 Che cos'è un hub?
Geo Parole
TENs • Integrazione dei trasporti • Interporto Alta velocità • Hub
Geo Touring - volume 2
Gli Stati d’Europa