Il settore terziario in Italia

CONOSCERE

Il settore terziario in Italia

Oltre il 65% delle persone che lavorano in Italia è impiegato oggi nel settore terziario, che contribuisce per circa i due terzi alla ricchezza nazionale: sono i dati che contraddistinguono un’economia moderna, matura, in cui è massima la richiesta di servizi. Dietro il semplice dato numerico, tuttavia, coesistono realtà molto diverse: dal commercio al dettaglio ai servizi ad alto contenuto professionale e tecnologico, come quelli offerti da medici, ricercatori universitari, consulenti informatici.

Il terziario infatti è per definizione un settore molto vario, una vera e propria “rete”. Questo non impedisce tuttavia che si concentri in determinati poli e sia più o meno sviluppato da regione a regione, con differenze sensibili in particolare tra Nord e Sud.

A Milano si registra la massima concentrazione di servizi alle imprese (informatici, pubblicitari, finanziari), ai quali ci si riferisce in genere come terziario avanzato. Molto sviluppata è anche l’industria culturale, in particolare quella editoriale e televisiva.

Roma è invece definita una “metropoli burocratica” perché le sue funzioni politiche di sede del Parlamento, del Governo e di altre istituzioni nazionali ne fanno un centro fondamentale nel campo delle attività di organizzazione, decisione e controllo, talvolta chiamate anche “quaternarie”.

Il Sud dell’Italia presenta una struttura commerciale più tradizionale rispetto al Nord (la Lombardia ha un numenumero di ipermercati dieci volte superiore a quello della Sicilia) e strutture turistiche meno diffuse, nonostante il ricco patrimonio paesaggistico e culturale.


Il turismo

L’Italia è ai primi posti del turismo mondiale come numero annuale di visitatori, e il settore ha grandi potenzialità anche per il futuro. Le città d’arte e i borghi storici, le attrattive naturali delle coste e delle montagne della nostra penisola, gli agriturismi delle campagne, i prodotti tipici delle varie regioni costituiscono infatti una risorsa privilegiata che l’Italia ha in più rispetto a molti altri Paesi. Città come Venezia, Firenze, Roma, distretti come quello della Riviera Romagnola, dei parchi di divertimento sul Garda o delle montagne dolomitiche, solo per fare alcuni esempi, sono vere capitali del turismo nazionale e internazionale.


I trasporti

Lunga, percorsa dalle catene montuose delle Alpi e degli Appennini, con pianure relativamente modeste, un esteso perimetro costiero e grandi regioni isolane, l’Italia non è un Paese “facile” per quanto riguarda le comunicazioni e i trasporti: ponti, viadotti, gallerie e trafori punteggiano la rete dei trasporti su gomma (automobili, camion) e su ferro (treni).

La rete stradale italiana è tra le più sviluppate d’Europa con 450.000 chilometri di strade, 6500 dei quali di autostrade.

L’automobile è stata protagonista del grande sviluppo economico del dopoguerra, negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso: come industria, prima tra tutte la Fiat, come bene di consumo di massa (le vetture circolanti erano un centinaio nel 1899, 35.000 nel 1921, 11 milioni nel 1971 e circa 35 milioni oggi), nonché come mezzo e simbolo di uno stile di vita più agiato che consentiva gite e vacanze.

Anche per questo la rete ferroviaria, pur molto estesa, non è stata adeguatamente sviluppata e non ha raggiunto livelli di efficienza appropriati, mantenendo storiche “strettoie” lungo l’Appennino e in Sicilia, per esempio: la conseguenza è che l’82% delle merci trasportate viaggia su strada e solo il 3% su rotaia.

Il trasporto marittimo, che copre il 15% dei movimenti di merci in Italia, mantiene una certa importanza negli scambi con l’estero, ma è il trasporto aereo ad aver registrato i maggiori progressi, con un’intensificazione dei collegamenti nazionali e internazionali che ha coinvolto anche molti scali minori. Gli aeroporti italiani più attivi sono circa 40; i poli principali sono quelli di Roma (Fiumicino e Ciampino) e Milano (Linate, Malpensa, Orio al Serio); seguono per movimento turistico Venezia, Napoli, Firenze e, con funzione di nodi di collegamento, Bologna e Verona.

Trasporto... su due ruote

I problemi di traffico e inquinamento delle città suggeriscono il ritorno a un mezzo “antico”, ecologico e divertente: la bicicletta, che tra l’altro sui brevi percorsi cittadini non risente delle congestioni del traffico e può risultare addirittura più veloce dell’automobile. Molti anni fa tutti andavano in bicicletta nelle campagne italiane (in pianura!), poi, progressivamente, le due ruote sono state escluse dal mondo moderno. Oggi si tratta di permettere a tutti di poter tornare a pedalare in città, estendendo il sistema delle piste ciclabili (nella foto).




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Studio e imparo

1 Qual è la percentuale italiana di occupati nel terziario?
2 Quali servizi sono concentrati a Milano?
3 Per quali servizi si caratterizza invece Roma?
4 Quali elementi favoriscono il turismo in Italia?
5 Con quali difficoltà deve misurarsi la rete italiana dei trasporti?

Geo Touring - volume 1
Geo Touring - volume 1
L’Italia e l’Europa