La popolazione italiana

CONOSCERE E LOCALIZZARE

La popolazione italiana

Secondo i dati raccolti dal censimento ISTAT del 2011, in Italia vivono circa 60 milioni di persone, con una densità di circa 200 abitanti per chilometro quadrato: un valore molto superiore alla media europea.

Come puoi notare osservando la carta, le aree più densamente popolate sono le pianure e le coste, soprattutto in corrispondenza delle città e dei loro dintorni: sulla carta sono infatti ben evidenti la Pianura Padana e i suoi centri principali (l’agglomerato urbano di Milano sopra tutti), la fascia costiera di Genova, lunghi tratti di quella adriatica, i territori che fanno riferimento a molti capoluoghi di Regione, come Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari.

Le aree meno popolate sono invece in genere quelle montuose delle Alpi e degli Appennini, in particolare alle quote più elevate: se segui sulla carta i tratti con i colori più attenuati (che corrispondono alle densità più basse) ti accorgerai che stai “percorrendo” l’arco alpino o la dorsale appenninica.


LEGGI la CARTA

Osserva la carta e confrontala con quella che trovi a pagina 10 dell’Atlante: a quali elementi fisici corrispondono le aree più o meno densamente popolate?



COME CAMBIA LA POPOLAZIONE ITALIANA?

In Italia, come nel resto d’Europa, tra il XIX e il XX secolo la popolazione è sensibilmente aumentata, così come la durata media della vita è andata via via allungandosi: l’industrializzazione, i progressi medico-scientifici, un maggior benessere materiale hanno favorito, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’incremento demografico.

Nella seconda metà del Novecento la crescita ha però rallentato fino quasi ad arrestarsi, a causa di una drastica diminuzione del numero delle nascite; contemporaneamente, la durata media della vita ha continuato ad aumentare, determinando una diminuzione della mortalità (perché si vive più a lungo). L’effetto di queste due cause combinate è che la popolazione italiana è composta sempre meno da bambini e giovani e sempre più da persone anziane: la popolazione del nostro Paese tende quindi a invecchiare.

Il saldo migratorio è invece in continuo aumento, perché sono molte le persone che vengono a stabilirsi in Italia lasciando il proprio Paese d’origine alla ricerca di opportunità di lavoro e di vita migliori. La dinamica migratoria comporta due fondamentali conseguenze, che si registrano anche negli altri Paesi europei: la continua crescita della popolazione, sia pure a ritmo molto più lento, e il rallentamento del suo invecchiamento grazie all’età mediamente giovane degli immigrati.


Il censimento in Italia

In Italia il censimento si effettua ogni 10 anni: ogni Comune lo svolge sul proprio territorio per conto dell’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica. A tutte le famiglie vengono distribuiti dei questionari nei quali si richiedono informazioni su ciascun componente del nucleo famigliare: età, sesso, professione e così via. I dati elaborati consentono di fotografare la situazione della popolazione italiana al momento del censimento, di confrontarla con quella del decennio precedente e di elaborare previsioni sugli sviluppi futuri. Nel 2011, quando è stato effettuato l’ultimo censimento, in Italia eravamo circa 60 milioni; i dati raccolti possono essere consultati anche sul sito censimentopopolazione.istat.it


Studio e imparo

1 Quali aree della Penisola Italiana sono più densamente abitate?
2 Dove si trovano le aree meno popolate?
3 Qual è stato l’andamento demografico della seconda metà del Novecento?
4 Quali sono le conseguenze demografiche dell’immigrazione?

Geo Touring - volume 1
Geo Touring - volume 1
L’Italia e l’Europa