Il clima in Italia

L’arco alpino a nord che ferma i venti freddi provenienti dall’Europa Settentrionale, una grande pianura ricchissima di fiumi e laghi, la lunga penisola protesa nel Mediterraneo e percorsa dalla catena degli Appennini e, per finire, 7500 chilometri di sviluppo costiero e due grandi isole: sono questi gli elementi che rendono il clima e i paesaggi dell’Italia assai vari.

Le principali regioni climatiche del nostro Paese corrispondono perlopiù ai tre grandi ambienti della montagna, della pianura e della costa: si parla di clima alpino sui monti, di clima continentale in Pianura Padana e di clima mediterraneo lungo il litorale. Ma tra i monti delle Alpi e quelli degli Appennini le differenze sono tante, così come tra le regioni costiere: per questo, come puoi vedere osservando la carta, sul territorio italiano si possono contare ben sei aree climatiche: scopriamole insieme.

L’area alpina

L’Italia del Nord è attraversata, da ovest a est, dalle Alpi, che costituiscono una barriera di montagne alte e imponenti. Il clima, man mano che si sale di quota, diventa più freddo. Gli inverni sono molto rigidi e le precipitazioni, in particolare quelle nevose, molto frequenti. Le estati sono brevi e fresche. La vegetazione cambia a seconda dell’altitudine, ma l’ambiente naturale più caratteristico dell’area alpina è quello della foresta di conifere.

L’area padana

In questa vasta area pianeggiante del Nord del Paese, dove si concentrano tante attività agricole e industriali, il clima non è dei migliori, poiché gli inverni possono essere molto freddi e umidi, con frequenti e fitte nebbie, e le estati caldissime e afose. Rientra nella vasta area climatica continentale, anche se le precipitazioni sono relativamente più abbondanti e distribuite nel corso dell’anno. Pioppi, salici, querce sono alberi molto comuni, anche se il loro numero è in costante diminuzione.

L’area appenninica

Gli Appennini sono l’altra grande catena montuosa della nostra penisola. Raggiungono altitudini minori rispetto alle Alpi e quindi il clima, pur essendo simile a quello alpino, è un po’ meno freddo, mitigato anche da una maggiore vicinanza al mare e dalla diversa latitudine. Il bosco misto è la vegetazione spontanea più diffusa, ma alle quote collinari si trovano anche vigneti e uliveti.

L’area adriatica

È una lunga fascia costiera che parte dal Friuli e arriva fino all’inizio della Puglia: rientra nell’area climatica mediterranea, ma ha inverni più freddi a causa dei venti gelidi che soffiano da est e che l’azione mitigatrice del Mar Adriatico riesce a contrastare solo in piccola parte. In queste zone non piove spesso, e le precipitazioni sono concentrate in primavera e autunno al Centro-Nord e in inverno al Sud. Gli insediamenti turistici e l’agricoltura hanno molto cambiato il paesaggio di questi territori, dove un tempo si estendevano per lunghi tratti boschi costieri di latifoglie.

L’area ligure-tirrenica

Protetta alle spalle dall’Appennino, questa zona si sviluppa lungo la costa dalla Liguria alla Campania e ha un clima particolarmente mite, anche in inverno. Rispetto alla più ampia area mediterranea di cui fa parte, registra temperature lievemente inferiori e precipitazioni un po’ più frequenti, concentrate in autunno e in inverno. Anche qui, per l’intensa presenza dell’uomo, restano poche zone in cui l’ambiente naturale è quello originario: insediamenti turistici, aree urbane e coltivazioni si alternano a pinete e boschi costieri.

L’area mediterranea

Corrisponde all’Italia Meridionale e insulare: qui il clima è totalmente condizionato dalla presenza del Mar Mediterraneo. Le temperature sono miti: in inverno non fa mai molto freddo e l’estate è calda. Piove raramente, pochissimo d’estate, e la scarsità di acqua è responsabile di una particolare forma di vegetazione: la macchia mediterranea, formata da piante come lecci, olivi selvatici, querce da sughero e arbusti aromatici (rosmarino, lavanda, ginepro, timo...).