3 - La visione della Storia

trice proietta il proprio potere fantastico, capace di avvolgere vicende arcane e personaggi enigmatici in un aura sospesa tra sortilegio e inquietudine. Al di fuori della civiltà DAI TEMI ai testi: T2 > p. 845 Le figure umane create da Elsa Morante si trovano, per così dire, disancorate dalle istituzioni, ai margini della civiltà: bambini, uomini e donne che si educano da sé e crescono a contatto con una natura incontaminata, in cui prevalgono passioni e morbosità, sentimenti viscerali e relazioni irrazionali, vissute senza misura. Ma forse non può essere altrimenti: nell universo morantiano non può esserci buon senso né tanto meno l osservanza della regola borghese della moderazione. Nel suo mondo arcaico non esistono diritti ma lotte, contrasti e arbitrii che ricordano le remote strutture della vita feudale: al di fuori di questa sorta di età dell oro, regno di un tempo assoluto , ci sono invece la Storia, la guerra, il male, la perdita della felicità e dell innocenza. FASCINO DEL MITO mondo magico e fiabesco della narrativa morantiana rimpianto per un paradiso perduto ricostruzione retrospettiva di un universo arcaico società disancorata dalle istituzioni e ai margini della civiltà Joaqu n Sorolla y Bastida, Disegnando nella sabbia, 1911 ca. Milwaukee Art Museum. inquietudine attrazione | 3 | La visione della Storia «Diecimila anni di sopraffazione Per comprendere quale sia la visione del mondo di Elsa Morante e l ottica attraverso cui la scrittrice intende illuminarne gli sviluppi e le contraddizioni, può essere utile tenere a mente una sua lapidaria e significativa affermazione: la storia costituisce per lei «uno scandalo che dura da diecimila anni . L affermazione compare come sottotitolo della prima edizione del romanzo La Storia e riassume il suo atto di accusa contro la violenza e la prevaricazione che da sempre e senza pietà schiacciano i più deboli. Dalla parte degli sconfitti Il corso della civiltà umana è, secondo Elsa Morante, un continuo perpetuarsi di logiche perverse e ingiustizie crudeli ai danni delle vittime, e in particolare delle creature più inermi quali donne e bambini. Essi costituiscono il bersaglio preferito dai potenti, i quali non usano solo le armi che li offendono fisicamente (la fame, la miseria, la morte) ma anche quelle che li umiliano psicologicamente (le ideologie, i luoghi comuni, le norme violente della morale borghese), dissacrandoli e privandoli dell ingenuità e della spontaneità. L AUTRICE / ELSA MORANTE / 837

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi