Il magnifico viaggio - volume 6

I grandi temi Le vicende umane presentano dunque sempre la medesima opposizione: da una parte regna la Storia con la S maiuscola, quella ufficiale, la macchina del potere che produce sangue, rovina e genocidi; dall altra quella delle masse di semplici e anonimi individui destinati al sacrificio alla stregua di cavie indifese. Un destino senza riscatto DAI TEMI ai testi: T3 > p. 851 La tragica vicenda del piccolo Useppe, inerme rappresentante di un umanità vergine esposta alla crudeltà del mondo degli adulti, simboleggia la visione cupa e straziante che Elsa Morante ha della vita: le incessanti domande che il bambino si pone sul perché si nasce e si vive in questo mondo segnato dal dolore non possono che rimanere senza risposta. La malattia che lo ucciderà, l epilessia, rappresenta il segno inemendabile di un destino a cui non possono sottrarsi né lui né la madre, la quale concluderà i suoi giorni in manicomio. Non è un caso, naturalmente, che il romanzo si chiuda con la negazione di quello che la scrittrice considera un dono sublime e miracoloso: la maternità. una condanna che incarna l essenza più intima di una civiltà che coincide, di fatto, con la barbarie. LA VISIONE DELLA STORIA condanna della violenza e della sopraffazione a danno dei più deboli duplice volto dello sviluppo storico la Storia (con S maiuscola) dei grandi e dei potenti Un fotogramma dal film L isola di Arturo (1962), diretto da Damiano Damiani e tratto dal romanzo omonimo di Elsa Morante. 838 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA la storia (con s minuscola) delle masse semplici e anonime

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi