Il magnifico viaggio - volume 6

ANALISI ATTIVA La perdita di forma dell esistenza I contenuti tematici Tra le corsie in cui va a raccogliere il voto di chi non può recarsi al seggio, Amerigo Ormea vede con i propri occhi ciò che di umano resta in creature che perdono o che non hanno mai avuto la forma e i segni di quello che siamo soliti chiamare umanità. L allontanamento dal parlatorio è così un allontanamento dalla normalità , accompagnato da una serie di interrogativi: fino a dove un essere umano può dirsi umano? (rr. 26-27); fino a che punto un essere può dirsi un essere, di qualsiasi specie? (rr. 31-32). 1. In che modo vengono definiti i malati del primo reparto? Che senso ha questa definizione? 2. Perché i segni che contano tra le persone di fuori (r. 37) qui non contano più? La sofferta conquista di una coscienza critica Quella che Amerigo ha di fronte è una sofferenza così diversa, così oltre i consueti parametri di lettura del reale, da rendere inservibili le chiavi interpretative che egli ha sempre impiegato nel suo approccio analitico alla realtà. Le soluzioni ideologiche tradizionali non bastano più dinanzi all impatto violento che la natura ha sull esistenza umana, e la convinzione di poter costruire una società razionale è messa radicalmente in dubbio dalla totale alterità del mondo sommerso che Amerigo vede qui per la prima volta. 3. A quale procedura cerca di opporsi Amerigo e perché? L amore come risposta Di fronte a questo scacco conoscitivo, Amerigo Ormea trova una via di uscita che, se non definitiva, è almeno utile a formulare una diversa idea di umanità. La svolta avviene grazie al confronto tra due figure che lo colpiscono: una suora dagli occhi chiari e lieti (r. 190) che aveva scelto una volta per tutte di vivere per loro (rr. 193-194), cioè per i pazienti dell istituto; e un contadino seduto su una sedia a schiacciare mandorle per il figlio malato. Tra i due c è una sostanziale differenza: se di fronte alla suora egli si sente ancora nell ambito del suo mondo (rr. 205-206), il contadino e il figlio rappresentano un territorio per lui sconosciuto (r. 209). La prima ha scelto la carità come missione, restando per questo distinta dall oggetto dei suoi gesti pietosi, libera e padrona di sé; il secondo, al contrario, non aveva scelto nulla (r. 213), e si trova ad accudire il figlio per caso, o per destino, quando la sua vita avrebbe dovuto essere altrove, sulle sue terre (rr. 214-215). Di fronte a questa visione, Amerigo pensa che questo modo d essere è l amore (r. 222): l amore non è qualcosa che si persegua razionalmente, è qualcosa che capita. Ed è sulla base di questo nuovo criterio, quello dei legami affettivi che esistono oltre la nostra razionalità, che egli riesce finalmente a delineare i confini dell umano: l umano arriva dove arriva l amore (r. 223). Calvino è conscio di come questa affermazione non esaurisca la complessità del reale, e infatti essa non è posta in chiusura del testo, ma un poco più arretrata (nel dodicesimo dei quindici capitoli). Tuttavia, è in questa provvisoria definizione dell umano che la sofferta ricerca filosofica di Amerigo Ormea raggiunge il punto più avanzato. 4. Perché Amerigo e la suora appartengono allo stesso mondo ? 5. Quali gesti mostrano il legame d affetto tra il giovane idiota e suo padre? Rendere conto di una realtà irrazionale Le scelte stilistiche Il doloroso e disorientante avvicinamento ai luoghi più nascosti del Cottolengo è reso stilisticamente con il ricorso a figure retoriche che rivelano l impossibilità di denotare e spiegare esattamente la realtà. Nell apertura del brano, una sinestesia e un onomatopea esprimono la confusione percettiva dello scrutatore: la prima mescola le forti sensazioni uditive e visive di Amerigo (il bianco d ogni monte di lenzuola e il colore umano che ne affiorava, rr. 16-17, accostati a un grido acuto, animale, rr. 18-19); la seconda, invece, riporta l unico incomprensibile messaggio (ghiii ghiii ghiii che si levava da un qualche punto della corsia [ ] Gaa! Gaa! Gaa!, rr. 19-21) che Ormea riesce a cogliere tra le voci del lungo camerone. 6. Per le descrizioni, il narratore ricorre a immagini dal mondo animale o vegetale: rintracciale nel testo. L AUTORE / ITALO CALVINO / 741

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi