Il magnifico viaggio - volume 6

85 90 95 100 105 110 115 120 125 130 palpebre senza ciglia. Questo però era inquieto, smanioso. Ma c è un errore! disse Amerigo, come può votare, questo qui? Eppure, c è il suo nome, Morin Giuseppe, fece il presidente. E al prete: proprio lui? Eh, qui c è il certificato, disse il prete: impedimento motorio agli arti. Madre, è lei, vero, che l aiuta? Ma sì, ma sì, povero Giuseppe! fece la Madre. Quello sobbalzava come colto da scosse elettriche, gemendo. Amerigo, ora toccava a lui. Si strappò con sforzo dai suoi pensieri, da quella lontana zona di confine appena intravista confine tra che cosa e che cosa? e tutto quello che era al di qua e al di là sembrava nebbia. Un momento, disse, con una voce senz espressione, sapendo di ripetere una formula, di parlare nel vuoto, è in grado l elettore di riconoscere la persona che vota per lui? in grado di esprimere la sua volontà? Ehi, dico a lei, signor Morin: è in grado? La solita storia, disse il prete al presidente, la Madre che sta qui con loro giorno e notte, gli chiedono se la conosce e scosse il capo, con una risatina. Anche la Madre sorrise, ma d un sorriso che era per tutti e per nulla. Il problema d esser riconosciuta, pensò Amerigo, per lei non esisteva; e gli venne da confrontare lo sguardo della vecchia suora con quello del contadino venuto a passare la domenica al Cottolengo per fissare negli occhi il figlio idiota. Alla Madre non occorreva il riconoscimento dei suoi assistiti, il bene che ritraeva da loro in cambio del bene che loro dava era un bene generale, di cui nulla andava perso. Invece il vecchio contadino fissava il figlio negli occhi per farsi riconoscere, per non perderlo, per non perdere quel qualcosa di poco e di male, ma di suo, che era suo figlio. La Madre, se da quel tronco d uomo col certificato elettorale non veniva alcun segno di riconoscimento, era la meno preoccupata di tutti: eppure, si dava da fare a sbrigare quella formalità delle elezioni come una delle tante che il mondo di fuori imponeva e che, per vie che lei non si curava d indagare, condizionavano l efficienza del suo servizio; e così cercava d alzare quel corpo con le spalle sui guanciali, quasi che potesse far la figura di stare seduto. Ma nessuna posizione s addiceva più a quel corpo: le braccia, nel camicione bianco, erano rattrappite, con le mani piegate in dentro, e anche le gambe aveva allo stesso modo, come se le membra cercassero di tornare dentro se stesse a cercare un rifugio. Ma, parlare, fece il presidente, con un dito alzato, come chiedendo scusa del dubbio, non può proprio? Parlare no, signor presidente, disse il prete, eh, parli, tu? No, non parli? Vede che non parla. Ma capisce. Lo sai chi è lei, sì? buona? Sì? Capisce. Del resto ha già votato l altra volta. Sì, sì, disse la Madre, questo qui ha sempre votato. Perché è così, ma poi capisce disse la scrutatrice in bianco: una frase che non si capiva se fosse una domanda, un affermazione, o una speranza. E si rivolse alla Madre, come a coinvolgere nella sua domanda-affermazione-speranza anche lei: Capisce, neh? Eh la Madre allargò le braccia e guardò in su. Basta con questa commedia, disse Amerigo, secco. Non può esprimere la sua volontà, cioè non può votare. chiaro? Un po più di rispetto. Non c è bisogno di far altre parole. 738 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi