Lo stile

L impossibilità di conoscere Ogni sforzo di comprendere il mondo attraverso l analisi e la scrittura è infatti vano, anche perché chi esamina la realtà interviene inevitabilmente in essa, modificandola ed essendone modificato. Nel momento stesso in cui osserva la realtà, l uomo la deforma e la compromette, e le tante correlazioni di cui è composta si moltiplicano: è impossibile pretendere di isolare arbitrariamente degli elementi o delle parti di un tutto la cui complessità è invece inscindibile. Allo scrittore non rimane che accontentarsi di intrecciare storie e parole, consapevole di non poter cogliere del tutto la verità, ma di rappresentarla parzialmente, sempre e soltanto per approssimazione. STRUTTURA DELL OPERA 1. il commissario Francesco Ingravallo segue le indagini per un furto di gioielli e un assassinio 2. viene sospettata una serie di personaggi 3. alla fine nessuno può essere accusato con certezza e l omicidio rimane irrisolto la trama del romanzo riflette l elaborazione filosofica di Gadda: è impossibile trovare una soluzione al disordine della realtà Lo stile GLI ELEMENTI LINGUISTICI Le scelte linguistiche svolgono un ruolo molto importante nel romanzo, più che come mero aspetto formale, in quanto strumento per avvicinarsi alla realtà. Nel Pasticciaccio lo scrittore offre una grande prova di pastiche, incentrato sul romanesco e su altri dialetti. Il dialetto Dopo il lombardo-milanese della Cognizione del dolore e dell Adalgisa e dopo il fiorentino di Eros e Priapo, Gadda abbraccia infatti l ennesima variante dialettale, omaggio alla città che lo ha ospitato per oltre trent anni. Prima del Pasticciaccio, il romanesco non compare praticamente mai nelle sue altre opere, nemmeno nei suoi pochi racconti ambientati nella capitale. Eppure, a differenza delle altre prove, mai come in questo romanzo l uso del dialetto è così esplosivo e diffuso in tutto il tessuto narrativo, mezzo espressivo di una voce corale e popolare che commenta e deforma a suo modo ogni fatto. Il dialetto, insomma, non ha valore disgiuntivo (non serve cioè a differenziare chi lo parla da chi si esprime in italiano), bensì moltiplicativo, nella logica accumulativa tipica del plurilinguismo espressionistico. Oltre al romanesco, infatti, anche altri dialetti sono presenti nel romanzo: per esempio, il campano-molisano di Ingravallo, il napoletano del commissario capo Fumi, il veneto della contessa Menegazzi. La polifonia Un uso così pervasivo delle forme dialettali contribuisce in modo determinante a restituire al lettore un effetto polifonico. La sonorità del romanzo è infatti ricchissima, frutto di una molteplicità di voci che si intrecciano e si accavallano, rendendo spesso difficile comprendere a chi quelle voci appartengano. L AUTORE / CARLO EMILIO GADDA / 667

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi