Un romanzo senza conclusione

Un romanzo senza conclusione LA TRAMA Un orribile assassinio Il Pasticciaccio, suddiviso in 10 capitoli, è ambientato a Roma nel marzo del 1927, in pieno regime fascista. Il commissario di polizia Francesco Ingravallo, detto don Ciccio, molisano di trentacinque anni che lavora presso la squadra mobile, è incaricato di seguire le indagini su un furto di gioielli avvenuto al civico 219 di via Merulana, nel cosiddetto «palazzo dell Oro . La vittima della rapina è la contessa Menegazzi, che abita proprio nell appartamento di fronte a quello dei Balducci, amici del commissario (cap. 1). Pochi giorni dopo, Ingravallo è di nuovo chiamato in quello stabile, ma questa volta per un omicidio: Liliana Valdarena in Balducci, di cui è segretamente infatuato, viene trovata orribilmente assassinata. Ad avvertire la polizia è il cugino della donna Giuliano Valdarena, che è il primo indiziato del delitto a causa di un abito sporco di sangue (cap. 2). Inizia un lungo interrogatorio in cui don Ciccio verifica la posizione di Valdarena e la sua possibile relazione con la cugina (cap. 3). Il marito della vittima, Remo Balducci, fuori Roma per un viaggio d affari, al suo ritorno constata la sparizione di denaro e di gioielli. Durante il confronto tra Balducci e Valdarena, nel testamento della vittima si legge che al secondo spettano soldi e gioielli di famiglia, che più tardi vengono ritrovati nella sua abitazione. Convocato in commissariato e interrogato, l uomo spiega di aver ricevuto quei beni preziosi in dono dalla defunta affinché fosse spinto a sposarsi e ad avere figli, di cui Liliana, frustrata dalla propria mancata maternità, avrebbe potuto godere affettivamente (cap. 4). Una schiera di accusati Le indagini proseguono con altre deposizioni e testimonianze, fino ai funerali della donna. Si apprende del suo morboso attaccamento per le domestiche, che Liliana considerava come una sorta di surrogato dei figli mancanti e nei confronti delle quali era estremamente generosa (cap. 5). I carabinieri di Marino (cittadina alle porte di Roma) ritrovano la sciarpa del rapinatore della Menegazzi, il giovane Enea Retalli, nel laboratorio di tintoria dell ex prostituta Zamira. Mentre il maresciallo Santarella e il brigadiere Pestalozzi indagano nelle zone dei Castelli romani, nella capitale viene interrogata Ines Cionini, giovane accusata di prostituzione, la quale accenna a persone che potrebbero essere implicate nel furto dei gioielli e forse anche nell omicidio (capp. 6-7). Pestalozzi si reca presso il laboratorio di Zamira e vi scopre una giovane lavorante, Lavinia Mattonari, con un prezioso anello al dito, prestatole dalla cugina Camilla. A casa di quest ultima, il brigadiere ritrova i gioielli rubati (capp. 8-9). Il finale senza colpevoli Nell ultimo capitolo viene descritta la visita di Ingravallo nella povera casa di Assunta Crocchiapani, la domestica di casa Balducci, che sta assistendo il padre morente. Il commissario sembra accusarla dell omicidio, ma lei nega con disperata veemenza. Il romanzo si chiude sui dubbi di Ingravallo nei confronti di Assunta: nessuno può essere accusato con certezza dell assassinio. La rottura del canone di genere OLTRE I LIMITI DEL GIALLO Nei primi capitoli il Pasticciaccio appare davvero come un tipico romanzo poliziesco: si presentano i personaggi e i fatti (un furto e un omicidio), quindi si procede con la fase delle indagini e dell investigazione in senso stretto (raccolta degli indizi, interrogatori dei sospetti, ipotesi sul movente); eppure è il commissario stesso a non credere nella linearità e nella logica causa-effetto di questo percorso investigativo: Ingravallo non osserva e cataloga semplicemente gli eventi, ma si smarrisce in digressioni filosofiche e pensieri laterali che abbracciano una complessità ben maggiore rispetto ai fatti. Incostante e irascibile, L AUTORE / CARLO EMILIO GADDA / 665

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi