T3 Vola alta parola

T3

Vola alta parola

Per il battesimo dei nostri frammenti

Questa lirica – tratta dalla raccolta Per il battesimo dei nostri frammenti (1985) – riconferma l’importanza della parola come rivelatrice di senso. Superata la fase ermetica, il poeta parla ora dall’interno della comunità, cercando di dar voce anche a ciò che voce non ha.


METRO Versi liberi.
 Asset ID: 120881 (let-altvoc-vola-alta-parola-per-i330.mp3

Audiolettura

Vola alta, parola, cresci in profondità,
tocca nadir e zenith della tua significazione,
giacché talvolta lo puoi – sogno che la cosa esclami
nel buio della mente –
5      però non separarti
da me, non arrivare,
ti prego, a quel celestiale appuntamento
da sola, senza il caldo di me
o almeno il mio ricordo, sii
10    luce, non disabitata trasparenza…

La cosa e la sua anima? o la mia e la sua sofferenza?

DENTRO IL TESTO

I contenuti tematici

Luzi chiede molto alla poesia, mostrandosi assai esigente nei suoi confronti: la parola poetica non può essere soltanto occasione di divertissement linguistici o combinatori, ma ha il compito di esprimere tutti i significati possibili di un fondo di verità che per il poeta esiste e va esplorato. Per questo essa deve crescere in profondità (v. 1), vale a dire in intensità; sviluppare in atto lo spessore semantico (significazione, v. 2) che contiene in potenza; manifestare fino in fondo tutta la sua forza conoscitiva.

Il discorso di Luzi è una riflessione fortemente radicata nella sua esperienza di uomo e di artista. Ai vv. 5-6 la parola viene invitata a non separarsi da lui, dalla sua storia, dalla sua concretezza di individuo; si tratta di un invito accorato, appassionato, come se l’autore si rivolgesse a una persona amata o a Dio stesso, in una sorta di preghiera: nella tradizione cristiana, una delle tre persone della Trinità è, appunto, Parola (in greco Logos).
Nell’età del pensiero postmoderno e del relativismo, Luzi compie due passi fondamentali: in primo luogo proclama l’esistenza di una verità; in secondo luogo, ritiene che la poesia possa contribuire a recuperare quella ricerca di verità cui l’individuo ha rinunciato.
 >> pagina 957 

Le scelte stilistiche

L’ultimo verso si chiude con una figura retorica presente in molti componimenti della raccolta Per il battesimo dei nostri frammenti, l’antitesi dilemmatica interrogativa: La cosa e la sua anima? o la mia e la sua sofferenza? (v. 11). Posta quasi sempre in chiusura del testo, essa afferma e insieme nega lo stesso concetto. Qui il poeta si interroga su quale sia la vera vocazione della poesia: esprimere la realtà e i suoi significati (La cosa e la sua animaoppure dare voce alla sofferenza dell’autore e a quella del mondo (la mia e la sua sofferenza)? Al dilemma, però, non fa seguito una risposta: la ricerca rimane aperta, accompagnata dall’incertezza e dall’angoscia che nasce dall’assenza di facili sicurezze.

VERSO LE COMPETENZE

COMPRENDERE

1 Fai la parafrasi del testo.

2 Qual è lo scopo della poesia, secondo Luzi?

ANALIZZARE

3 Quali sono le peculiarità del componimento sul piano sintattico? Che relazione c’è tra il periodare e la metrica?

4 Come definiresti il lessico e il tono della lirica?

INTERPRETARE

5 Ti sembra di poter cogliere nel componimento un afflato spirituale e religioso? Argomenta la tua risposta con opportuni riferimenti al testo.

6 Quale potrebbe essere la risposta più plausibile all’interrogativa disgiuntiva dell’ultimo verso? Rispondi sulla base di questo testo e di quanto conosci complessivamente della figura e dell’opera di Luzi.

SVILUPPARE IL LESSICO

7 Nadir e zenith sono due termini tecnici dell’astronomia derivanti dall’arabo: quali altre parole di uso comune in italiano vengono anch’esse dall’arabo? Fai una breve ricerca su questo argomento.

SCRIVERE PER...

ESPRIMERE
8 Ha scritto il critico Antonio Prete a proposito della poesia di Luzi: «Si potrebbe dire che, come per Leopardi, anche per Luzi la poesia è fiore nel deserto. Il fiore è la terra, il senso della terra, la luce, il suono della natura, la voce delle creature, del loro domandare. Il deserto è il buio della mente, il tempo cancellato, ma popolato di figure e di parvenze, il limite. Si tratta di un deserto i cui miraggi, i cui silenzi, si trasformano in parole. Parole che cercano la luce che le fonda, il principio che le fa vibrare. […] La poesia cerca un varco: il punto dove la sabbia della clessidra trapassa, qui è il punto d’osservazione. Il punto del fuoco, dove si mostra il mutamento, la metamorfosi che la poesia racconta. […] Tutto nella poesia di Luzi sale verso la lingua, che è custodia del tempo interiore, e anche soglia che difende dal vuoto assoluto». Commenta queste riflessioni in relazione alla lirica Vola alta parola in un testo argomentativo di circa 20 righe.

Il magnifico viaggio - volume 6
Il magnifico viaggio - volume 6
Dalla Prima guerra mondiale a oggi