GLI SPUNTI DELLA CRITICA - Pietro Citati - Il Pasticciaccio e lo sguardo sulla realtà

GLI SPUNTI DELLA CRITICA

Pietro Citati

Il Pasticciaccio e lo sguardo sulla realtà

Prima di diventare uno dei più noti critici italiani del Novecento, Pietro Citati (n. 1930) è stato il giovane editor che l’editore Livio Garzanti affiancò a Gadda durante l’ultima stesura del Pasticciaccio. Stabilì con lui un rapporto di amicizia e fu uno dei primi difensori dell’opera gaddiana, attaccata in quegli anni da più parti. Il suo contributo analizza la tendenza dello scrittore – in questo romanzo, ma non solo – alla contaminazione e alla fusione tra i diversi piani e aspetti della realtà.

Nell’opera di Gadda, il Pasticciaccio è un libro unico. Mai egli aveva conosciuto come qui, senza requie né interruzioni, una felicità vitale così piena: un simile respiro, un tale abbandono, un tale abbraccio del mondo; una fantasia sempre rinnovata, così ricca, divertente, inesauribile. Non c’è più traccia (o quasi) della nevrosi della Cognizione, come se la confessione e l’espiazione lo avessero liberato: né della bile e del furore, che erano esplosi, pochi mesi prima, in Eros e Priapo, e che nei libri successivi avrebbero continuato ad accompagnarlo, continui come la sua nevrastenia e la sua raffinatissima arte della nevrastenia. [...]
La realtà formicolava. Gadda fissava attentamente il suo occhio avido sopra di lei: dimenticando di dover scrivere un romanzo e di macchinare un intreccio, si soffermava su un piccolo particolare senza funzioni narrative: una pagnottella imbottita, una gallina guercia, gli alluci di due santi in un affresco. Questi dettagli entravano in rapporto tra loro: nel minimo si rifletteva il massimo, la storia antica di Roma, le leggi della natura e il segno di Dio si intravedevano in fondo a un pitale pieno di noci, in una casupola della campagna romana. Ma questa molteplicità non bastava a Gadda. Voleva la contaminazione e la fusione. Davanti al Palazzo degli Ori, o al mercato di piazza Vittorio, nei «vortici della gran fiera magnara», i pesci, le trippe, i capretti, le lattughe, le galline vive, i peperoni secchi, le noci e le massaie simili a «grasse carpie» formavano un impasto unico, un unico inestricabile conglomerato, una sola polpa dove si sciolgono tutte le parti e i regni dell’universo. Così, nel Pasticciaccio, la realtà assunse uno spessore, una densità e un volume enormi, come soltanto in alcune parti della Recherche.1 Mentre leggiamo, ci sentiamo presi, coinvolti e quasi schiacciati, dentro il rilievo del mondo. Penetriamo a fatica, resistendo, riluttando, e poi via via sempre più affascinati ci muoviamo tra la serie dei rapporti, tra gli strati della lingua e delle metafore, come se sempre più profondamente scendessimo tra le falde successive della creazione.
Di fronte alla realtà, si innalza la figura grandiosa del Narratore. La sua voce non è quella di Gadda: ma Gadda la nutre con la sua cultura, i suoi sentimenti, le sensazioni, le rabbie, il senso teatrale, fino a trasformarlo in un personaggio; più grande, forte, nobile, abbietto e pittoresco di tutti i personaggi suscitati dalla sua immaginazione. È sempre lì, davanti ai nostri occhi, come un istrione regale, che commenta intellettualmente, visivamente, fonicamente lo svolgersi dei fatti: ora accusa, ora irride, ora compiange. Forse nessun’altra figura di Narratore, nel romanzo europeo del Novecento, possiede questa trionfale vastità di respiro. Non ha un volto solo, né una voce sola: se la realtà è molteplice, anche il Narratore si trasforma in un corteo molteplice di narratori, ognuno dei quali possiede un’esistenza biologicamente diversa, e critica e schernisce gli altri. È uno straordinario, pittoresco corteo, come in una cavalcata di Re Magi.

(Pietro Citati, La malattia dell’infinito. La letteratura del Novecento, Mondadori, Milano 2008)

COMPRENDERE IL PENSIERO CRITICO

1 Quale elemento presente nella Cognizione del dolore è invece assente nel Pasticciaccio?

2 Qual è la principale caratteristica del Narratore del Pasticciaccio, secondo Citati?

Il magnifico viaggio - volume 6
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