Il magnifico viaggio - volume 2

Contro ogni potere (sociale, culturale e religioso) D altra parte, Margutte non fa distinzioni tra una religione e l altra, visto che il suo materialismo trasgressivo non risparmia nemmeno Maometto (ottave 116-117). In questo modo, attraverso la figura di Margutte, Pulci demolisce la spiritualità e tutti i valori metafisici, opponendo a essi una visione del mondo capovolta e sacrilega, evidentemente provocatoria per la cultura egemone e per il raffinato galateo della corte a cui l opera era indirizzata. L amoralità di Margutte Significativa è inoltre la fedeltà alla lezione dei genitori, rivendicata da Margutte per sottolineare di non aver tralignato e di non essere adatto a conversioni religiose (io non son terren da porvi vigna, v. 48). Dall unione irregolare di una monaca greca e un prete musulmano egli non avrebbe potuto ereditare che un innata predisposizione al peccato e alla miscredenza (per compagni ne menai con meco / tutti i peccati o di turco o di greco, vv. 63-64). Margutte si compiace di dipingere la propria totale amoralità, che lo spinge all atto più deprecabile: nel suo autoritratto maledetto non manca infatti la cinica rivendicazione dell uccisione del padre, per di più avvenuta in luogo sacro (la moschea, v. 59); la sconfessione dell autorità (sia della famiglia sia della religione) a questo punto è completa e definitiva. La voracità del lessico Le scelte stilistiche Alla parodia ideologica l autore affianca anche quella linguistica. Sulla superficie del fiorentino popolare dell epoca Pulci innesta una continua ricerca della sorpresa, della contaminazione, della sovrabbondanza. Spicca, in questo senso, il gusto dell accumulo verbale: il brano esibisce elenchi di cibi e bevande (cappone, burro, cervogia, mosto, vino, tortatortello, fegato-fegatello). La varietà del lessico è testimoniata da vocaboli, espressioni e termini tecnici, attinti da settori e culture diversissimi tra loro (è il caso di parole esotiche come Bursia, ribeca, papasso, turcasso, sciarra, aspro, mangurro, e dei vocaboli fantasima, farnetico e tregenda, che rimandano a una matrice esoterica). Esotismo ed esoterismo: le invenzioni lessicali di Pulci aspro (v. 30) L orgia carnevalesca di cibi e parole dal greco spros, moneta d argento bizantina, poi diffusa nell Impero ottomano mangurro (v. 30) etimologia incerta, moneta turca di rame di scarso valore fantasima (v. 40) dal greco phant zomai ( apparire ), spirito, fantasma (qui al femminile) farnetico (v. 41) dal greco phrenetik s (da phrén, animo , mente , pensiero ), incubo, delirio, frenesia che pervade il posseduto durante i riti magici tregenda (v. 42) variante popolare di tragedia , forse dal latino transire ( passare ), indica il convegno notturno di diavoli, di spiriti dannati, di streghe che, secondo leggende popolari di origine nordica, si riuniscono di notte per compiere le loro malefiche operazioni papasso (v. 52) dal greco bizantino pap s, prete musulmano Bursia (v. 52) l antica Prusa, famosa per i mausolei degli antichi sultani ottomani ribeca (v. 53) dall arabo raba ¯b, strumento musicale ad arco turcasso (v. 58) dal persiano tirkash, derivato della locuzione tir ( freccia ) kashidan ( tirare , scagliare ), faretra, borsa o recipiente, generalmente cilindrico, destinato a contenere le frecce dell arco o della cerbottana sciarra (v. 59) dall arabo sarra(h) ( ostilità ), rissa violenta In linea con lo stile della letteratura carnevalesca, l abbuffata dunque non è solo di cibi, ma anche di parole: l abbondanza lessicale e la ridondanza delle descrizioni sembrano mimare l incontinenza gastronomica di Margutte, il suo divorare quasi senza masticare e la sua esigenza di riempire lo stomaco, consumando con insaziabile violenza tutto ciò che è commestibile. IL GENERE / IL POEMA CAVALLERESCO / 89

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento