Il magnifico viaggio - volume 2

50 55 60 65 70 118 Questa fede è come l uom se l arreca. Vuoi tu veder che fede sia la mia?, che nato son d una monaca greca e d un papasso in Bursia, là in Turchia. E nel principio sonar la ribeca mi dilettai, perch avea fantasia cantar di Troia e d Ettore e d Achille, non una volta già, ma mille e mille. ottava 118 119 Poi che m increbbe il sonar la chitarra, io cominciai a portar l arco e l turcasso. Un dì ch io fe nella moschea poi sciarra, e ch io v uccisi il mio vecchio papasso, mi posi allato questa scimitarra e cominciai pel mondo andare a spasso; e per compagni ne menai con meco tutti i peccati o di turco o di greco; ottava 119 120 anzi quanti ne son giù nello inferno: io n ho settanta e sette de mortali, che non mi lascian mai lo state o l verno; pensa quanti io n ho poi de veniali! Non credo, se durassi il mondo etterno, si potessi commetter tanti mali quanti ho commessi io solo alla mia vita; ed ho per alfabeto ogni partita. ottava 120 La fede è come uno (l uom) la porta con sé dalla nascita (se l arreca). Vuoi vedere quale sia la mia? Sono nato da una monaca greca e da un prete musulmano a Bursia, laggiù in Turchia. All inizio mi piaceva suonare la ribeca, perché avevo desiderio (fantasia) di cantare di Troia, di Ettore e di Achille, non una sola volta, ma mille e mille volte. Dopo che mi stancai (m increbbe) di suonare la chitarra, io cominciai a portare l arco e la faretra (turcasso). Un giorno poi che feci una rissa (sciarra) nella moschea e che vi uccisi il mio vecchio padre (papasso), mi misi al fianco questa scimitarra e cominciai a girovagare per il mondo; e come compagni condussi con me tutti i peccati sia dei turchi sia dei greci; anzi tutti quelli che sono giù nell inferno: io ho commesso settantasette peccati mortali, che non mi lasciano mai sia d estate sia d inverno (lo state o l verno); pensa dunque quanti ne ho di veniali! Se il mondo durasse in eterno, non credo che si potrebbero commettere tanti peccati quanti ne ho commessi io nella mia vita; e li registro (ho ogni partita) in ordine alfabetico. [ ] . 52 papasso: prete musulmano. Bursia: città sacra degli ottomani, oggi Bursa, in Turchia. 53 ribeca: antico strumento ad arco, a più corde, usato da trovatori e menestrelli. 66 settanta e sette: numero simbolico per indicare una grandissima quantità. 72 partita: il lessico da contabile prelude a un minuzioso e compiaciuto elenco dei peccati di Margutte. Approfondisci DENTRO IL TESTO Una religione della pancia I contenuti tematici TEMI NEL TEMPO Alla mensa degli scrittori Il brano che abbiamo riportato è significativo della volontà di Pulci di sottoporre a parodia convinzioni diffuse e visioni del mondo consolidate. A Morgante che, da poco convertito da Orlando alla religione cristiana, gli chiede quale sia la sua religione, Margutte risponde allestendo una versione rovesciata del Credo. A differenza della tradizionale dichiarazione di fede, qui il mezzo gigante elenca valori e beni molto terreni: il cappone, il burro, la birra Estraneo a qualsiasi norma morale, questo peccatore dichiarato e impenitente rivela di obbedire solo alle esigenze della pancia, e non si limita a confessare il proprio ateismo, ma si spinge con beffarda irriverenza a sostituire la Trinità cristiana con quella, blasfema e mangereccia, della torta, del tortello e del fegatello (ottava 116). 88 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento