Il magnifico viaggio - volume 2

se se cristiano o se se saracino, o se tu credi in Cristo o in Apollino . 25 30 35 40 45 115 Rispose allor Margutte: «A dirtel tosto, io non credo più al nero ch a l azzurro, ma nel cappone, o lesso o vuogli arrosto; e credo alcuna volta anco nel burro, nella cervogia, e quando io n ho, nel mosto, e molto più nell aspro che il mangurro; ma sopra tutto nel buon vino ho fede, e credo che sia salvo chi gli crede; ottava 115 116 e credo nella torta e nel tortello: l uno è la madre e l altro è il suo figliuolo; e l vero paternostro è il fegatello, e posson esser tre, due ed un solo, e diriva dal fegato almen quello. E perch io vorrei ber con un ghiacciuolo, se Macometto il mosto vieta e biasima, credo che sia il sogno o la fantasima; ottava 116 117 ed Apollin debbe essere il farnetico, e Trivigante forse la tregenda. La fede è fatta come fa il solletico: per discrezion mi credo che tu intenda. Or tu potresti dir ch io fussi eretico: acciò che invan parola non ci spenda, vedrai che la mia schiatta non traligna e ch io non son terren da porvi vigna. ottava 117 24 Apollino: cioè Apollo, la divinità che insieme a Maometto e Trivigante costituiva, secondo un errato ma diffuso luogo comune popolare, una trinità pagana. 26 io non credo più al nero ch a l azzurro: oggi diciamo non credere né al bianco né al nero , ovvero non credere né in una cosa né nel suo contrario. 30 nell aspro che il mangurro: tipico esempio di gioco di parole; aspro e mangurro sono due monete turche (rispettivamente d argento e di rame), ma per aspro si può intendere anche il vino acido, il che spiega la preferenza di Margutte. 32 credo che sia salvo chi gli crede: trasposizione blasfema del monito di Cristo: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna (Gv, 6,54). 37 e diriva quello: il nonsenso di Pul- Allora rispose Margutte: «Per risponderti subito (A dirtel tosto), io non credo in nulla (non credo più al nero ch a l azzurro), ma credo solo nel cappone, lesso o arrosto; e credo qualche volta anche (anco) nel burro, nella birra (cervogia) e, quando ne ho, nel vino (mosto), e credo molto più nel vino aspro che nella moneta di rame di poco valore (mangurro); ma soprattutto credo nel buon vino e credo che chi gli crede avrà la salvezza eterna; e credo nella torta e nel tortello: l uno è la madre e l altro è suo figlio; e il vero padre è il fegato di maiale (fegatello), e possono essere tre, due e uno solo, e almeno quello deriva dal fegato. E siccome io vorrei bere da un mastello (ghiacciuolo), se Maometto vieta e biasima il vino, credo che egli sia un sogno o un fantasma; Apollo poi deve essere un incubo (farnetico) e Trivigante una tregenda. La fede è come il solletico: con la tua capacità di capire (per discrezion), credo che tu mi comprenda. Ora potresti dire che io sono eretico: affinché tu non spenda parole inutili [per convertirmi], vedrai che la mia stirpe non degenera (traligna) e che io non sono terreno adatto a coltivare la fede (non son terren da porvi vigna). ci sottintende un altro trasgressivo riferimento religioso, in questo caso alla Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo) e al dogma per cui lo Spirito Santo procede (diriva) dal Padre e dal Figlio. 38 ghiacciuolo: secchio per il ghiaccio. 42 Trivigante: il nome, non presente nella mitologia classica, designava il diavolo nei poemi cavallereschi. tregenda: letteralmente, un convegno di streghe o demoni. Come i precedenti fantasima e farnetico, il termine richiama i riti propiziatori e le suggestioni dei credenti nella magia, nell occulto e nell esoterismo (anche satanico). 43 La fede solletico: cioè, c è chi la sente e chi no. 47 schiatta non traligna: con ironia, Margutte sottolinea: tali genitori, tale figlio Le parole valgono discrezione Ci sono virtù tanto preziose quanto silenziose. La discrezione è letteralmente la facoltà di discernere , cioè di separare ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e di farlo con l opportuna moderazione, senza proclami. Del resto, anche l intelligenza e il talento possono essere chiassosi e confusi: la saggezza di chi è discreto regala una dote rara, quella che porta l individuo a pensare e agire con misura. Nelle seguenti frasi, discrezione acquista un accezione particolare; per ciascuna trova un suo sinonimo adatto al contesto: «Non esagerare! Prova a chiedere con discrezione ; «Quel che ti ho confidato è un segreto: mi affido alla tua discrezione ; «La decisione è affidata alla discrezione dell arbitro . IL GENERE / IL POEMA CAVALLERESCO / 87

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento