T5 - Il ritratto di Iulio e l’incontro con Simonetta

/ T5 / / La vendetta dell amore / Il ritratto di Iulio e l incontro con Simonetta Angelo Poliziano, Stanze per la giostra, I, ott. 8-11; 33-45 Nelle prime ottave riportate (8-11) facciamo la conoscenza di Iulio, un giovane dedito alla caccia e alle armi, che vive in piena libertà nella natura, disprezzando l amore. In seguito (ottave 33-45), durante una battuta di caccia con una brigata di amici, si imbatte in una bellissima, candida cerva. L apparizione è però una vendetta di Cupido, il dio dell amore: la cerva si trasforma infatti in una splendida ninfa, Simonetta, di cui il giovane cacciatore si innamora immediatamente. METRO Ottave di endecasillabi con schema di rime ABABABCC. 10 15 20 ottava 8 Nel tempo leggiadro della sua giovinezza (verde etate), quando sul volto ancora spuntava la prima barba (primo fiore), né aveva ancora sperimentato i dolci primi affanni dati da Amore, Iulio viveva felice in pace e in libertà; talvolta, guidando (frenando) un cavallo di gran razza (gentil corridore) che fu il vanto di allevamenti siciliani, cavalcandolo gareggiava in velocità con i venti: 9 ora a guisa saltar di leopardo, or destro fea rotarlo in breve giro; or fea ronzar per l aere un lento dardo, dando sovente a fere agro martiro. Cotal viveasi il giovene gagliardo; né pensando al suo fato acerbo e diro, né certo ancor de suo futuri pianti, solea gabbarsi delli afflitti amanti. ottava 9 10 Ah quante ninfe per lui sospirorno! Ma fu sì altero sempre il giovinetto, che mai le ninfe amanti nol piegorno, mai poté riscaldarsi il freddo petto. Facea sovente pe boschi soggiorno, inculto sempre e rigido in aspetto; e l volto difendea dal solar raggio, con ghirlanda di pino o verde faggio. ottava 10 7 ciciliani armenti: i cavalli di Sicilia erano noti per velocità e robustezza. 14 fato acerbo e diro: Poliziano si riferisce alle future pene d amore. 24 pino faggio: nella simbologia botanica, queste due piante non si associano all amore, ma alla filosofia (l altezza del pino) e alla prosperità (il faggio). ora lo faceva saltare come un leopardo, ora lo faceva volteggiare abilmente (destro) in un piccolo spazio; ora faceva fischiare (ronzar) nell aria un dardo flessibile (lento), dando spesso una dura morte agli animali (fere). Così viveva il giovane vigoroso (gagliardo): non prevedendo il proprio destino aspro e crudele (diro), né ancora conscio dei propri futuri dolori [d amore], era solito deridere gli innamorati in pena. Ah quante fanciulle sospirarono [d amore] per lui! Ma il giovane fu sempre così sprezzante, che le fanciulle innamorate non lo conquistarono mai, e mai [Iulio] poté riscaldare [con l amore] il freddo cuore. Spesso girava (Facea soggiorno) attraverso i boschi, sempre trasandato (inculto) e scontroso nei modi; e difendeva gli occhi dai raggi del sole con una ghirlanda di foglie di pino o di verde faggio. Le parole valgono gabbarsi Un tiro mancino inaspettato, una burla che ci fa arrossire o l inganno giocoso che mette alla berlina il malcapitato di turno. La beffa e la frode hanno colori diversi: quando non sono altro che trovate inoffensive, meglio riderci su, anche se la vittima della burla siamo noi. in questi casi che gabbare il prossimo può divertire senza ferire: come in ogni 64 / UMANESIMO E RINASCIMENTO PARAFRASI 5 8 Nel vago tempo di sua verde etate, spargendo ancor pel volto il primo fiore, né avendo il bel Iulio ancor provate le dolce acerbe cure che dà Amore, viveasi lieto in pace e n libertate; talor frenando un gentil corridore, che gloria fu de ciciliani armenti, con esso a correr contendea co venti: cosa, quel che conta è la misura. Esiste un espressione proverbiale molto efficace: «avuta la grazia, gabbato lo santo . Individua, tra quelli proposti, il significato corretto di tale espressione: Le prese in giro non si fermano davanti a nulla e possono riguardare anche la fede religiosa ; Una volta ottenuto un favore, ci si dimentica del benefattore ; Usciti dal carcere, è facile tornare a delinquere .

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento