Il magnifico viaggio - volume 2

FINESTRA SUL 900 Tasso & Franco Fortini Un omaggio ideologico e stilistico L autore della Gerusalemme liberata viene chiamato in causa direttamente da Fortini in una poesia intitolata Imitazione del Tasso , pubblicata sul Politecnico nel 1945 e poi nella sezione Altri versi della raccolta di esordio. L imitazione dichiarata dal poeta è intanto realizzata sul piano metrico: il componimento alterna settenari (vv. 1, 2, 4, 5, 7, 8, 10) ed endecasillabi (vv. 3, 6, 9, 11), secondo una struttura che mima quella dei madrigali; le rime sono baciate, ma non disposte secondo un ordine rigoroso (amarvi : mirarvi, vv. 2-3; accanto : canto, vv. 5-6; brilla : oscilla, vv. 10-11); i vv. 8-9, invece, sono in quasi-rima (volsi-rimorsi). 5 10 Fummo un tempo felici. Io credevo d amarvi e voi d essere amata, se mirarvi se sperare di voi era amore, se accanto a voi fioriva ogni mia pena in canto. Ora penso, e non tremo all errore che volsi lungo, in me stesso; e posano i rimorsi. Posa anche il vento, brilla cadendo il giorno; e un ramo appena oscilla. Tra dolore pubblico e privato L anno di composizione della poesia non è un anno qualunque: siamo nel 1945; il secondo conflitto mondiale è appena terminato lasciando dietro di sé, in Italia, la scia del sangue versato in una tragica guerra civile. Fortini accompagna i versi con la seguente nota: «Per taluno la poesia era un esercizio rischioso, avventuroso, anche quando la si voleva portare con l umiliato orgoglio di un mestiere. Poi diventò un dovere. Stava per aprirsi la scena di un ultimo atto di tragedia tragedia una vita, una guerra al di là della pena personale. Gli anni della guerra ci trascinavano, come pietre nel torrente, senza scampo, e dicevamo a noi stessi che saremmo stati egualmente dannati, dopo, alla fatica silenziosa e umile di vivere, al lavoro, che era la sola dignità dei disperati . Eppure, al dolore collettivo qui subentra l amarezza per la dissoluzione di un amore: sebbene non sia evocata direttamente, la guerra rappresenta l occasione storica con la quale l io modifica sé stesso riconoscendo i passati errori, a partire da quello amoroso. Volgendosi indietro, al poeta pare di aver vissuto come in una condizione di sonnambulo, che lo costringeva a chiudersi in una dimensione autoreferenziale, tutta interiore (l errore che volsi / lungo, in me stesso, vv. 8-9). La felicità di un tempo ormai trascorso lo aveva però spinto al nar- c Alfredo Casta eda, Shared Madness (Follia condivisa), 2001. Collezione privata. cisismo: la passione per la creatura amata era in realtà semplice infatuazione estetica (se mirarvi, v. 3) o vago sentimento di speranza (se sperare di voi, v. 4). Ora invece l amore, con le sue contraddizioni e le sue pene, costituisce esclusivamente occasione della scrittura poetica: la psiche si è liberata di ogni fardello e i turbamenti del passato appaiono solo come un ricordo di un angoscioso conflitto interiore (lungo, in me stesso, v. 9). La quiete della natura, con la staticità dei suoi elementi (il vento che posa, v. 10; il giorno che brilla / cadendo e il ramo che appena oscilla, vv. 10-11), sembra simboleggiare l equilibrio che il soggetto lirico ha finalmente raggiunto. Il tormento del dubbio La necessità di uscire dalla propria individualità per incontrare gli altri, la vita, la società, il mondo è una costante che affiora puntualmente nella produzione di Fortini. Si tratta di una ricerca non semplice, vissuta con difficoltà, a tratti con frustrazione. Proprio come per l amato Tasso, il bisogno di appartenenza si scontra con i sensi di colpa, con le miserie dell umanità, con la violenza e con la repressione che egli coglie dappertutto, in primo luogo nei meccanismi schiaccianti del sistema capitalistico. Scrive di sentirsi in una sorta di zona psicologica intermedia, «fra progressione e regressione, sonno e veglia, speranza e autonegazione : e da tale condizione di esclusione e 584 / L ET DELLA CONTRORIFORMA E DEL MANIERISMO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento