Il magnifico viaggio - volume 2

Frida Kahlo, Il sogno (Il letto), 1940. Collezione privata. Henri Rousseau, Guerra, 1894. Parigi, Musee d Orsay. VIDEO Una finestra su Franco Fortini L impegno ideologico di un uomo libero La concezione militante della cultura che Fortini va elaborando in questi anni e alla quale sarà fedele per tutta la vita lo porta a confrontarsi con i grandi problemi e con i conflitti della Storia: legato alla sinistra, egli esprime però un modello di intellettuale perennemente in conflitto, mai organico ad ambienti e istituzioni, ostile alle posizioni ufficiali degli apparati, sia del potere sia dei partiti di opposizione. Devoto alla chiesa della poesia e a quella della rivoluzione, egli fa i conti con una società e un mondo che sente estranei e di cui contempla le rovine con occhio torvo e mai pacificato. La sua costante insofferenza lo rende irriducibile agli schemi, inafferrabile e a tratti sdegnoso: nel confezionare un fedele autoritratto, Fortini si definisce «un ragazzo ebreo con gli occhiali sotto il corruccio severo del professore , testimone austero di un mondo che gli appare sempre offeso, costantemente in bilico sulla catastrofe. D altro canto, la letteratura significa per lui compromissione, impegno personale, critica inflessibile, a costo di patire solitudine e incomprensione. Per questo Fortini rifiuta la poesia intesa come sublime religione e linguaggio elitario rivolto a pochi, per farne, al contrario, uno strumento per riflettere sulle trasformazioni sociali dovute allo sviluppo capitalistico. Una forte tensione morale A caratterizzare i versi di Fortini sono una costante ricerca della verità e una travagliata tensione morale, che spesso si scontrano con le certezze dell ideologia, anche di quella a cui aderì, sia pure in modo critico: il marxismo. Il suo amore per Tasso nasce appunto dal confronto comune con la sfera della passione e dell ambiguità, dell antitesi e del dubbio: un inclinazione che si traduce anche a livello stilistico nella ricer- ca di una sintesi di forme diverse da ridurre all unità e in un gusto per la classicità che tuttavia una sensibilità quasi manieristica rende inevitabilmente disarmonico, astratto, inappagato. Tasso viene definito da Fortini un «simbolo della dissidenza paragonabile a Martin Luther King, archetipo di un umanità sofferente e strenuamente impegnata nel conflitto contro le ipocrisie e le ambiguità della Storia. Nessuno sbocco positivo o almeno consolatorio si intravede in fondo alla sua esperienza intellettuale e ideologica: «in Tasso non c è dialettica, non c è soluzione in avanti. una dinamica bloccata , scrive Fortini. Ed è proprio tale condizione irrisolta a influenzare la scrittura del poeta e a connotarla formalmente: «si direbbe che il moto mentale e morale del Tasso sia questo sì, ma , una clausola psicologica che diventa sigla stilistica . Non può esserci pace nei suoi versi né tanto meno l olimpica serenità venata di ironia che alleggerisce l ispirazione di Ariosto: «il linguaggio della Liberata aggiunge Fortini tende all insieme simultaneo e spesso contraddittorio di effetti al punto che «è questa, talvolta sconcertante, contraddittorietà di livelli la sua massima ricchezza . Il legame di parentela tra i due poeti risiede appunto in questa condizione perennemente conflittuale, nel rifiuto di ogni idillio, nella disarmonia che transita dall ideologia alla letteratura. Al pari di Fortini, anche Tasso rifiuta di smorzare o neutralizzare le contraddizioni, sottovalutando le fratture e gli antagonismi: nel suo poema le simmetrie e le asimmetrie sono «senza equilibrio : non danno vita alla ludica combinazione di «destini incrociati ma si configurano come veri e propri «crocicchi del destino: un manto sonoro su un angoscia latente che opprime gli itinerari esistenziali degli individui. L AUTORE / TORQUATO TASSO / 583

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento