INTRECCI STORIA - Un giudizio controcorrente: Lorenzo

intre cci STORIA Un giudizio controcorrente: Lorenzo «crudelissimo tiranno Un ritratto poco noto descrive l altra faccia del Magnifico Giovane predestinato, «uomo nato a cose grandi (Poliziano), politico saggio, raffinato protettore degli artisti: la fama di Lorenzo il Magnifico è ancora oggi affidata a una serie di luoghi comuni idealizzanti, da lui stesso promossi grazie a una capacità che oggi definiremmo mediatica . Senza dubbio, infatti, la sua splendida immagine deve molto alla capacità di costruire una fabbrica del consenso intellettuale, che esaltò gli aspetti positivi della sua figura e della sua politica, al contempo sottovalutando o addirittura ignorando le ambiguità e le zone d ombra del suo potere personale. Vale la pena, invece, provare a ricostruirne per intero la personalità, dando la parola anche ai suoi avversari. Riportiamo un breve passo scritto nel 1479 da uno di questi, Alamanno Zanobi Rinuccini (1426-1499). Umanista, studioso di letteratura greca e latina, nostalgico della libertà perduta della Repubblica fiorentina, l autore tratteggia nel Dialogus de libertate (Dialogo sulla libertà) un ritratto per nulla edificante del Magnifico, descritto alla stregua di un giovane viziato e di un crudele tiranno. Mi è molto penoso, né riesco mai a pensarci senza piangere, al punto che sento persino un po di vergogna per essere nato di questi tempi in quella città, quando vedo che quel popolo, un tempo dominatore della gran parte della Toscana e poi anche delle province limitrofe, si fa menare attorno secondo il capriccio di un ragazzo; per esser nato in quella città, dove tanti uomini di tanto alto ingegno, rinomati per età e saggezza, schiacciati dal giogo della schiavitù, riescono finalmente a riconoscere, ma invano, la schiavitù che si sono procurati, senza tuttavia avere il coraggio di liberarsi da essa. [ ] E ormai questo Falaride fiorentino1 è arrivato a tanta tracotanza da non esitare ad anteporsi ai primi principi italiani e a considerare non benefici, ma servigi a sé dovuti di diritto i benefici che da quelli ha ricevuto nei suoi momenti difficili. Per cui si può ben capire a che punto giungano la sua crudeltà, la sua insolenza e la sua impertinenza nei confronti S Girolamo Macchietti, Ritratto di Lorenzo de Medici detto il Magnifico, 1585 ca. Firenze, Galleria degli Uffizi. dei cittadini: per tanti anni, quando c era pace con i nemici esterni, li ha spremuti e rovinati imponendo continui tributi, e ora li ha coinvolti in questa tanto dura, tanto pericolosa e tanto dannosa guerra,2 che è stata intrapresa3 non contro il popolo di Firenze [ ], ma per la libertà del popolo, contro Lorenzo de Medici, tiranno di Firenze. 1 Falaride fiorentino: Lorenzo è associato al tiranno di Agri- gento Falaride (VI sec. a.C.), noto per le sue crudeltà. 2 tanto dura guerra: l autore si riferisce al conflitto tra papa Sisto IV e Firenze, sorto all indomani della congiura dei Pazzi (1478). 3 intrapresa: si intende dal papa. LA CORRENTE / LA LETTERATURA MEDICEA / 53

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento