Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio

| Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio | L altro capolavoro di Machiavelli, i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, viene scritto in un arco temporale assai lungo: iniziato nel 1513, prima che l autore si dedicasse alla stesura del Principe, viene ripreso e completato probabilmente tra il 1517 e il 1519. Argomento dell opera A differenza del Principe, i Discorsi hanno una struttura meno organica e più frammentaria. Il titolo stesso dell opera sottolinea tale natura: la parola discorso viene dal latino discurrere, cioè andare qua e là , quindi procedere senza una meta definita . In effetti, ci troviamo di fronte a una serie di annotazioni e riflessioni, stimolate dalla lettura dei primi dieci libri (la «Deca del titolo) dello storico romano Tito Livio (59 a.C. - 17 d.C.), autore di una monumentale opera sulla storia di Roma dalle origini (Ab Urbe condita libri, Libri sulla storia di Roma dalla fondazione). Anche l argomento si differenzia da quello del Principe: al centro dei Discorsi vi è infatti la vita delle repubbliche, con le loro leggi e le strutture civili e istituzionali, nelle quali un ruolo fondamentale è rivestito dalla partecipazione collettiva del popolo. Tale differenza contenutistica ha inoltre un risvolto sul piano stilistico: al tono appassionato del Principe corrispondono qui una più pacata tendenza alla riflessione e un procedere discontinuo, anche se comune alle due opere è la volontà da parte dell autore di indicare soluzioni alla crisi italiana. La struttura L opera è preceduta dalla dedica a Zanobi Buondelmonti e Cosimo Rucellai, due importanti esponenti degli Orti Oricellari, un vero e proprio circolo culturale animato da un certo fervore repubblicano e antimediceo. Segue poi il Proemio, dove vengono gettate le basi della riflessione politica machiavelliana. Infatti, dopo aver espresso la volontà di seguire vie non percorse ancora da nessuno, l autore dichiara di volersi appoggiare all «esperienzia , che gli viene dagli studi e dalla diretta pratica politica, per rintracciare nella storia romana leggi sempre valide nella storia dei popoli e degli Stati. L analisi è ripartita in 3 libri, composti rispettivamente da 60, 33 e 49 capitoli. Il primo libro tratta i problemi della fondazione e della legislazione dello Stato; il secondo si sofferma sull ampliamento dello stesso e quindi su tematiche concernenti la politica estera; il terzo esamina i requisiti necessari per la stabilità dello Stato e le sue inevitabili trasformazioni. Va però precisato che questa suddivisione degli argomenti non è rigida, visto che la natura aperta dell opera consente a Machiavelli una certa libertà e la possibilità di spaziare senza il vincolo di schemi precostituiti. Il rapporto tra i Discorsi e Il Principe Per molto tempo si è sostenuta la contraddittorietà del contenuto dei Discorsi rispetto a quello del Principe. Si tratta di una posizione oggi in gran parte superata. Innanzitutto, non è possibile cogliere un evoluzione nel tempo del pensiero dell autore, visto che, come abbiamo detto, le due opere vengono scritte durante lo stesso periodo. In secondo luogo, non muta l impostazione metodologica, basata anche in quest opera sul criterio della «verità effettuale e sulla necessità dell imitazione degli antichi. Certo, mentre nel Principe troviamo la teorizzazione dello Stato assoluto, che costituisce agli occhi di Machiavelli una dura necessità per fare uscire l Italia dalla crisi, nei Discorsi l autore esalta il modello repubblicano, così come si era storicamente realizzato nella Roma antica. In particolare, la sua preferenza è per una repubblica mista , in cui vi sia un equilibrio di poteri tra plebe e aristocrazia. Ma l apparente contraddizione si spiega con L AUTORE / NICCOL MACHIAVELLI / 399

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento