Il magnifico viaggio - volume 2

35 40 45 50 55 60 do. Batista Guicciardini, Filippo Ginori, Tommaso del Bene e certi altri cittadini, quando quella tramontana soffiava, ognuno me ne prese45 una catasta. Io promessi a tutti; e manda ne una a Tommaso, la quale tornò a Firenze per metà, perché a rizzarla vi era lui, la moglie, la fante, i figlioli,46 che pareva el Gaburra quando el giovedì con quelli suoi garzoni bastona un bue.47 Dimodoché, veduto in chi48 era guadagno, ho detto agli altri che io non ho più legne; e tutti ne hanno fatto capo grosso,49 e in specie Batista, che connumera50 questa tra le altre sciagure di Prato. Partitomi del bosco, io me ne vo ad una fonte, e di quivi in un mio uccellare.51 Ho un libro sotto,52 o Dante o Petrarca, o uno di questi poeti minori,53 come Tibullo, Ovidio e simili: leggo quelle loro amorose passioni, e quelli loro amori ricordomi de mia:54 gòdomi un pezzo in questo pensiero. Transferiscomi poi in sulla strada, nell hosteria; parlo con quelli che passono, dimando delle nuove55 de paesi loro; intendo varie cose, e noto varii gusti e diverse fantasie56 d huomini. Viene in questo mentre57 l hora del desinare, dove con la mia brigata58 mi mangio di quelli cibi che questa povera villa e paululo patrimonio comporta.59 Mangiato che ho, ritorno nell hosteria: quivi è l hoste, per l ordinario, un beccaio,60 un mugnaio, dua fornaciai. Con questi io m ingaglioffo61 per tutto dì giuocando a cricca, a trich-trach,62 e poi dove nascono mille contese e infiniti dispetti di parole iniuriose; e il più delle volte si combatte un quattrino, e siamo sentiti non di manco gridare da San Casciano.63 Così, rinvolto in tra questi pidocchi,64 traggo el cervello di muffa,65 e sfogo questa malignità di questa mia sorta, sendo contento mi calpesti per questa via, per vedere se la se ne vergognassi.66 Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio;67 e in sull uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto,68 e mi metto panni reali e curiali;69 e rivestito condecentemente,70 entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch io nacqui per lui;71 dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli72 della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; 45 prese: prenotò. 46 la quale i figlioli: la quale, una volta arrivata a Firenze, risultò essere (tornò) la metà rispetto a quello che era, poiché ad accatastarla (rizzarla) c erano lui, la moglie, la serva (fante), i figli. 47 che pareva un bue: Machiavelli intende dire che la famiglia di Tommaso ha pigiato la legna con tanta forza da sembrare tale Gaburra, presumiamo un macellaio, abituato il giovedì ad ammazzare un bue con l aiuto dei suoi garzoni. La catasta si misurava in base al volume, e Tommaso e i suoi familiari l avevano compressa in modo che sembrasse mezza catasta e fosse quindi pagata di meno. Così Niccolò subiva una vera e propria truffa. 48 in chi: per chi effettivamente (non certo per l autore). 49 ne hanno grosso: se la sono presa a male (espressione idiomatica). 50 connumera: annovera. 51 uccellare: è l uccelliera, il luogo deputato alla cattura (con le trappole) degli uccelli. 52 sotto: sottobraccio. 53 minori: considerati da Machiavelli ta- li perché poeti di materia amorosa e non epica, quali furono i latini Tibullo (ca 5019 a.C.) e Ovidio (43 a.C. - 17/18 d.C.). 54 ricordomi de mia: mi fanno ricordare dei miei amori. 55 nuove: notizie. 56 fantasie: umori. 57 Viene in questo mentre: e così giunge. 58 brigata: si intende la famiglia. 59 che questa comporta: che questa modesta dimora di campagna e il mio piccolo (paululo, latinismo) patrimonio permettono. 60 beccaio: macellaio. 61 m ingaglioffo: il verbo, di originale conio machiavelliano, significa alla lettera mi trasformo in un gaglioffo, in un fannullone , come dovevano essere evidentemente gli abituali frequentatori di osterie. 62 trich-trach: gioco con dadi e pedine da muovere su una scacchiera. 63 si combatte San Casciano: la posta in palio è poca cosa (si combatte un quattrino), ma tuttavia (non di manco) ci sentono gridare (per le discussioni violente generate dal gioco) fino a San Casciano (a tre chilometri di distanza). un iperbole. 342 / UMANESIMO E RINASCIMENTO 64 rinvolto pidocchi: mescolato tra que- sta gente infima (pidocchi). 65 traggo muffa: con l orgoglio di chi non vuole arrendersi alla malasorte, Machiavelli sottolinea che la forzata inattività non gli ammuffirà il cervello. 66 sendo vergognassi: essendo contento che continui a calpestarmi in questo modo, per vedere se alla fine essa stessa (cioè la cattiva sorte) non provi vergogna per avermi inflitto questo trattamento. 67 scrittoio: studio. 68 di fango e di loto: sono sinonimi. 69 reali e curiali: degni di re e di corti. Questo mutamento delle vesti ha un valore metaforico: l incontro con i classici impone un abbigliamento degno di loro. 70 condecentemente: in modo adeguato (all impegno intellettuale a cui si predispone). 71 mi pasco per lui: mi nutro di quel cibo (lo studio della politica) che è l unico (solum, latino) mio (poiché mi ci sento portato) e per il quale io nacqui. 72 domandarli: interrogarli.

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento