Il magnifico viaggio - volume 2

10 15 20 25 30 quietamente voi esercitate cotesto ufizio publico;11 e io vi conforto a seguire12 così, perché chi lascia i sua comodi13 per li comodi d altri, e perde e sua, e di quelli non li è saputo grado.14 E poiché la fortuna vuol fare ogni cosa, ella si vuole lasciarla fare,15 stare quieto e non le dare briga,16 e aspettar tempo che la lasci fare qualche cosa agl huomini; e all hora starà bene a voi durare più fatica, vegliar17 più le cose, e a me partirmi di villa18 e dire: eccomi. Non posso pertanto, volendo rendere pari grazie,19 dirvi in questa mia lettera altro che qual sia la vita mia; e se voi giudicate che sia a barattarla20 con la vostra, io sarò contento mutarla. Io mi sto in villa; e poi che seguirono21 quelli miei ultimi casi,22 non sono stato, ad accozzarli23 tutti, venti dì a Firenze. Ho insino a qui uccellato a tordi di mia mano.24 Levavomi innanzi dì,25 impaniavo,26 andavone oltre con un fascio di gabbie addosso, che parevo el Geta quando e tornava dal porto con i libri di Amphitrione;27 pigliavo el meno28 dua, el più sei tordi. E così stetti tutto settembre. Di poi questo badalucco, ancoraché dispettoso e strano,29 è mancato con mio dispiacere: e quale30 la vita mia vi dirò. Io mi lievo la mattina con el sole, e vòmmene31 in un mio bosco che io fo tagliare, dove sto dua ore a rivedere l opere32 del giorno passato, e a passar tempo con quegli tagliatori, che hanno sempre qualche sciagura alle mani33 o fra loro o co vicini. E circa questo bosco io vi harei a dire mille belle34 cose che mi sono intervenute,35 e con Frosino da Panzano e con altri che voleano di queste legne. E Frosino in spezie mandò per36 certe cataste senza dirmi nulla; e al pagamento, mi voleva rattenere37 dieci lire, che dice aveva havere da me quattro anni sono,38 che mi vinse a cricca39 in casa Antonio Guicciardini.40 Io cominciai a fare el diavolo, volevo accusare el vetturale, che vi era ito per esse, per ladro.41 Tandem42 Giovanni Machiavelli43 vi entrò di mezzo,44 e ci pose d accor- 11 ufizio publico: incarico politico. 12 seguire: andare avanti. 13 i sua comodi: i propri interessi. 14 e perde grado: perde i propri inte- ressi e di quelli degli altri non gli è serbata riconoscenza. 15 ella fare: bisogna lasciare che agisca come vuole. 16 le dare briga: contrastarla. 17 vegliar: vigilare. 18 partirmi di villa: lasciare la casa di campagna dell Albergaccio, dove Machiavelli si trovava in confino. 19 rendere pari grazie: ricambiare il vostro favore, cioè descrivere la propria vita così come aveva fatto Vettori, raccontando la sua nell ultima lettera. 20 sia a barattarla: valga la pena scambiarla. 21 seguirono: accaddero. 22 miei ultimi casi: Machiavelli allude all arresto e alla tortura subiti nel febbraio 1513 per la sua presunta partecipazione a una congiura antimedicea. 23 ad accozzarli: a metterli insieme (i giorni). 24 uccellato mia mano: cacciato in prima persona i tordi. 25 Levavomi dì: mi svegliavo prima dell alba. 26 impaniavo: preparavo le panie (le trap- pole per catturare gli uccelli, fatte di canne legate tra loro e spalmate di vischio appiccicoso). 27 che parevo Amphitrione: con autoironia, Machiavelli si paragona allo schiavo Geta che, in una novella anonima quattrocentesca, Geta e Birria, ispirata a una commedia di Plauto, porta sulle spalle i libri del suo padrone Anfitrione, appena tornato in patria dopo gli studi ad Atene. 28 el meno: come minimo. 29 Di poi strano: dopo, questo passatempo (badalucco), per quanto fatto per forza (dispettoso) e inconsueto. 30 quale: come sia. 31 vòmmene: me ne vado. 32 l opere: il lavoro. 33 sciagura alle mani: lite in corso. 34 belle: è detto con ironia. 35 intervenute: successe. 36 in spezie mandò per: in particolare, ordinò di andare a prendere. 37 rattenere: trattenere. 38 aveva sono: doveva avere da me da quattro anni. 39 cricca: è un gioco di carte. 40 in casa Guicciardini: in casa di Antonio Guicciardini (personaggio a noi ignoto). La caduta della preposizione di è rimasta in uso anche presso i moderni, sia pure con la presenza del solo cognome (per esempio, casa Rossi). 41 Io ladro: io mi arrabbiai; volevo accusare di furto il carrettiere (vetturale) che era andato a prenderle (si intende le cataste di legna). 42 Tandem: infine (latino). 43 Giovanni Machiavelli: anche questo è un personaggio ignoto, al pari di tutti gli altri citati, con la sola esclusione di Battista (Batista) Guicciardini, podestà di Prato. 44 vi entrò di mezzo: fece da paciere. Le parole valgono sciagura Il contesto e il tono conferiscono un peso diverso alle parole. Prendiamo sciagura: l etimologia latina di questo vocabolo (da exauguratus, cioè sconsacrato ) richiama l idea di una maledizione; e infatti la sciagura può essere una grave disgrazia, una terribile calamità con perdita di vite umane. Ma nell uso quotidiano la medesima parola può acquistare una coloritura scherzosa: se un genitore dice al figlio «Sei una sciagura! , lo sta rimproverando per la sua vita disordinata o per i guai in cui si è cacciato, ma senza biasimarlo troppo, magari perfino con un pizzico di affettuosa benevolenza. La cattiva sorte e il destino avverso possono essere indicati in vario modo. Individua quale tra questi vocaboli è inappropriato: iattura; tregenda; disdetta; sventura; malasorte. L AUTORE / NICCOL MACHIAVELLI / 341

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento