INTELLETTUALE & SOCIETÀ - Alle dipendenze del signore

intellettuale & società ALLE DIPENDENZE DEL SIGNORE La corte al centro della vita culturale L intellettuale al servizio di un mecenate Una caratteristica fondamentale dell epoca umanistico-rinascimentale è il cambiamento del ruolo degli artisti e del loro rapporto con la società e con il potere politico. Da Milano a Napoli, da Ferrara a Mantova, da Firenze a Urbino i principi fanno a gara per accoglierli, e in tal modo assecondano certamente una personale inclinazione: i signori leggono i classici, partecipano (o aspirano a farlo) alle discussioni filologiche e scrivono essi stessi opere letterarie. Tuttavia, ragioni più strumentali si intrecciano con l amore disinteressato per la cultura: il loro ruolo di generosi protettori degli intellettuali rientra infatti in una politica tesa a ricercare il consenso. Il principe è convinto che il proprio sogno di grandezza e magnificenza possa essere eternato trasformando lo Stato in un centro di elaborazione culturale, dove fioriscano l arte, la poesia, la filosofia. Pertanto, disponendo di grandi risorse economiche, egli le utilizza per commissionare opere e offrire incarichi di prestigio, per lo più di facciata e di rappresentanza, agli artisti, che trovano così una protezione e una legittimazione impensabili durante l epoca comunale. Su queste basi e con tali finalità, nasce e si rafforza, specialmente nel Cinquecento, il mecenatismo (da Mecenate, il celebre consigliere di Augusto, protettore degli artisti), un fenomeno caratterizzato da un interesse reciproco: del principe, che può mostrare il colto splendore della corte; dell intellettuale, che dal canto suo vede riconosciuto il proprio ruolo grazie a benefici che gli assicurano l indipendenza economica. Al tempo stesso, proprio lo stretto legame che si instaura tra il signore e l intellettuale costringe quest ultimo a prendere coscienza della propria condizione di subalternità: il sostegno di cui gode non è infatti gratuito e richiede in cambio la disponibilità alla lode, alla propaganda, addirittura all adulazione nei confronti della corte. un processo che va sempre più affermandosi durante il Quattrocento, per raggiungere il culmine durante il periodo rinascimentale e poi nel Seicento, come dimostra il carattere encomiastico di numerose opere offerte in dono ai principi e alle loro dame come ringraziamento per la generosità che essi hanno dimostrato verso l intellettuale. Benozzo Gozzoli, Corteo dei Magi, 1459. Firenze, Palazzo Medici Riccardi. L artista ritrae i personaggi della famiglia Medici: il corteo è guidato da Lorenzo il Magnifico, seguito da suo padre Piero e suo nonno Cosimo il Vecchio. 34 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento