Il magnifico viaggio - volume 2

FINESTRA SUL 900 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Ariosto & Italo Calvino Il poema che stiamo percorrendo è un labirinto nel quale si aprono altri labirinti. Nel cuore del poema c è un trabocchetto, una specie di vortice che inghiotte a uno a uno i principali personaggi: il palazzo incantato del mago Atlante. Già il mago ci aveva fatto incontrare, tra le giogaie dei Pirenei, un castello tutto d acciaio; poi l aveva fatto dissolvere nel nulla. Ora, in mezzo a un prato non lontano dalle coste della Manica, vediamo sorgere un palazzo che un vortice di nulla, nel quale si rifrangono tutte le immagini del poema. Attraversando un bosco, Ruggiero sente un grido: vede un gigante in lotta con un cavaliere. Sotto un colpo di mazza del gigante il cavaliere cade: dall elmo slacciato esce un onda di capelli biondi: è Bradamante! Ruggiero insegue il gigante che fugge trascinando la guerriera esanime e sparisce in un palazzo di marmo dalla porta d oro. Ruggiero entra, percorre sale e logge e scale; si perde; perlustra il palazzo da cima a fondo più volte: nessuna traccia né del rapitore né della rapita. Come Cerere cercava Proserpina rapita da Plutone, così rapimenti e ricerche affannose si intrecciano per le contrade della Francia. Anche a Orlando, a suo tempo, quando andava in cerca d Angelica, era successa la stessa identica storia che a Ruggiero: veder rapita la sua bella, inseguire il rapitore, entrare in un misterioso palazzo, girare e girare per androni e corridoi deserti. Ossia: il palazzo è deserto di quel che si cerca, e popolato solo dai cercatori. Atlante ha dato forma al regno dell illusione; se la vita è sempre varia e imprevista e cangiante, l illusione è monotona, batte e ribatte sempre sullo stesso chiodo. Tutti cercando il van, tutti gli danno colpa di furto alcun che lor fatt abbia: del destrier che gli ha tolto, altri è in affanno; ch abbia perduta altri la donna, arrabbia; altri d altro l accusa: e così stanno, che non si san partir di quella gabbia; e vi son molti, a questo inganno presi, stati le settimane intiere e i mesi. (XII, 12) Questi che vagano per androni e sottoscala, che frugano sotto arazzi e baldacchini sono i più famosi cavalieri cristiani e mori: tutti sono stati attratti nel palazzo dalla visione d una donna amata, d un nemico irraggiungibile, d un cavallo rubato, d un oggetto perduto. Non possono più staccarsi da quelle mura: se uno fa per allontanarsene, si sente richiamare, si volta e l apparizione invano inseguita è là, affacciata a una finestra, che implora soccorso. 326 / UMANESIMO E RINASCIMENTO c René Magritte, La firma in bianco, 1965. Washington, National Gallery of Art.

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento