Il magnifico viaggio - volume 2

[ appunto quello che capita anche a Ruggiero]. 50 55 60 65 70 75 Tosto che pon dentro alla soglia il piede, per la gran corte e per le logge mira; né più il gigante né la donna vede, e gli occhi indarno or quinci or quindi aggira. Di su di giù va molte volte e riede; né gli succede mai quel che desira: né si sa imaginar dove sì tosto con la donna il fellon si sia nascosto. Poi che revisto ha quattro volte e cinque di su di giù camere e logge e sale, pur di nuovo ritorna, e non relinque che non ne cerchi fin sotto le scale. Con speme al fin che sian ne le propinque selve, si parte: ma una voce, quale richiamò Orlando, lui chiamò non manco; e nel palazzo il fe ritornar anco. Una voce medesma, una persona che paruta era Angelica ad Orlando, parve a Ruggier la donna di Dordona, che lo tenea di sé medesmo in bando. Se con Gradasso o con alcun ragiona di quei ch andavan nel palazzo errando, a tutti par che quella cosa sia, che più ciascun per sé brama e desia. (XII, 18-20) Lo stesso grido d aiuto, la stessa visione che a Ruggiero parve di Bradamante e a Orlando parve di Angelica, a Bradamante parrà di Ruggiero. Il desiderio è una corsa verso il nulla, l incantesimo di Atlante concentra tutte le brame inappagate nel chiuso d un labirinto, ma non muta le regole che governano i movimenti degli uomini nello spazio aperto del poema e del mondo. Tra illusione e realtà Con una prosa accattivante e uno stile vivace in grado di seguire il ritmo del linguaggio parlato, come se stesse raccontando con la propria viva voce le vicende di Orlando e degli altri paladini, Calvino pone da subito l attenzione sulla parola labirinto, vero concetto-chiave della macchina narrativa del Furioso. Il movimento dei cavalieri entro il palazzo di Atlante corrisponde metaforicamente all incessante vagare della loro mente, persa tra mille pensieri, sogni e desideri e invidie. Emerge così, nell interpretazione di Calvino, la componente metaromanzesca e metaletteraria del poema di Ariosto: il tema dell illusione simboleggiata dall incantesimo del mago si riflette nell interiorità dei c Michelangelo Pistoletto, La ragazza che scappa, 1970, quadro specchiante, 230x120 cm. Milano, Museo del Novecento. soggetti e finisce sulla pagina scritta dal poeta, ma ad essa, che è monotona, batte e ribatte sempre sullo stesso chiodo (rr. (rr. 31-32), 31-32), si oppone la varietà infinita della vita, sempre imprevista e cangiante (r. 31). Su questo aspetto, in effetti, è possibile cogliere un elemento che distingue i due autori: per Ariosto il labirinto è il simbolo del caos del mondo, dell impossibilità di trovare un ordine sia pure senza mai rinunciare a inseguirlo; per Calvino, più ottimisticamente, l esistenza umana supera di gran lunga la finzione dell arte, regalando a ciascun individuo una realtà che la luce della razionalità può illuminare e sottrarre alle contraddizioni e al disordine. L AUTORE / LUDOVICO ARIOSTO / 327

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento