D4 - Elogio dell’operosità (Della famiglia)

DOCUMENTO 4 Elogio dell operosità Leon Battista Alberti, Della famiglia Appassionato di letteratura ma anche di matematica, scrittore e architetto, pedagogista e teorico dell arte, uomo di studi e persino atleta, Leon Battista Alberti sintetizza i caratteri dell Umanesimo, dalla straordinaria curiosità per il mondo all ideale dell uomo virtuoso, che cerca di forgiare il proprio destino contando esclusivamente sull impegno personale. Figlio naturale di un mercante fiorentino in esilio, Alberti nasce a Genova nel 1404 e conduce un adolescenza movimentata, seguendo il padre nei suoi spostamenti. Dopo aver studiato a Padova fisica e matematica e a Bologna diritto canonico, nel 1432 è a Roma, dove abbraccia la carriera ecclesiastica. In questi anni, compone le opere maggiori. In latino scrive le brevi prose delle Intercoenales (Tra le pietanze), concepite per essere lette fra una portata e l altra di un banchetto e venate da amaro pessimismo; il romanzo satirico Momus o De principe (Momo o del principe, 1443 ca), dedicato ai rapporti tra letteratura e potere politico. In volgare, del cui uso letterario è tra i più ferventi sostenitori, compone numerose opere: tra queste va ricordato in particolare il trattato dialogico Della famiglia, in cui i primi 3 libri (1433-1434) vertono sull educazione dei figli e sulla vita coniugale e domestica; il quarto (1441) sull amicizia. Quest ultimo tema viene proposto da Alberti per il Certame coronario, una gara pubblica di poesia indetta nel 1441 a Firenze allo scopo di valorizzare il pregio letterario della lingua toscana. All esperienza letteraria di Alberti è connessa l attività artistica e tecnica, che spazia dalla pittura all architettura. A lui viene infatti affidata la realizzazione di varie opere, come il Tempio Malatestiano a Rimini e le chiese di Sant Andrea e di San Sebastiano a Mantova; ma le più famose sono la bellissima facciata di Santa Maria Novella e il Palazzo Rucellai a Firenze. Muore a Roma nel 1472. L autore Dio ha dato all uomo tutto ciò che serve per vivere un esistenza attiva e laboriosa. Perché sprecarla nell ozio? Secondo Leon Battista Alberti vivere è un impulso naturale e allo stesso tempo rappresenta la condizione fondamentale del virtuoso, che acquista la felicità grazie all azione, tenendosi lontano dai vizi e dall accidia. Il desiderio di agire è insito nell uomo. L autore ribadisce l importanza dei rapporti sociali. un esempio della religiosità umanistica: per entrare in contatto con Dio occorrono le virtù dell operosità e della costanza. L intellettuale umanista concilia la gloria e la felicità terrene con la grazia e la lode di Dio. Mi pare da credere sia l uomo nato, certo non per marcire giacendo,1 ma per stare faccendo.2 [ ] Statuì Iddio negli animi umani un fermo vinculo a contenere la umana compagnia,3 iustizia, equità, liberalità e amore, colle quali l uomo potesse apresso4 gli altri mortali meritare grazia e lode, e apresso el Procreatore suo pietà e clemenza. Fermovvi ancora Iddio ne petti virili5 a sostenere ogni fatica, ogni aversità, ogni impeto della fortuna, a conseguire cose difficillime,6 a vincere il dolore, a non temere la morte, fermezza, stabilità, constanza e forza, e spregio delle cose caduche, colle quali tutte virtù noi possiamo quanto dobbiamo onorare e servire a Dio con giustizia, pietà, moderanza,7 e con ogni altra perfetta e lodatissima operazione. Sia adunque persuaso che l uomo nacque, non per atristirsi in ozio,8 ma per adoperarsi in cose magnifice e ample, colle quali e possa piacere e onorare Iddio in prima, e per avere in sé stessi come uso di perfetta virtù, così frutto di felicità.9 1 giacendo: stando sdraiato in ozio. 2 stare faccendo: essere sempre attivo. 3 Statuì Iddio umana compagnia: Dio determinò nell animo umano anche la salda inclinazione a coltivare i rapporti con il prossimo. 4 apresso: presso. 5 Fermovvi virili: Dio impresse nell ani- mo umano. 6 a conseguire cose difficillime: per ottenere risultati molto difficili. 7 moderanza: temperanza. 8 atristirsi in ozio: abbrutirsi nell inattività. 9 per avere felicità: possa conquistare (avere in sé stessi) la somma virtù e la felicità che ne deriva. L EPOCA E LE IDEE / 29

Il magnifico viaggio - volume 2
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Il Quattrocento e il Cinquecento