Il magnifico viaggio - volume 2

165 la libertade a loro, e a me la speme. Così a quel loco, che chiudea il mio core, dissi, partendo, le parole estreme. Or giudicate s altra pena ria, che causi Amor, può pareggiar la mia . 164 speme: speranza. 165 chiudea il mio core: imprigionava la donna del mio cuore. 166 le parole estreme: l addio. Remini- scenza petrarchesca: «le dolenti mie parole extreme (Canzoniere, 126, 13). 167 ria: malvagia. 168 pareggiar: eguagliare. DENTRO IL TESTO Un cavallo alato e un meraviglioso castello I contenuti tematici Questo episodio rappresenta uno dei momenti fondamentali della storia d amore tra Bradamante e Ruggiero, che è a sua volta uno dei filoni narrativi principali del poema. La guerriera cristiana ascolta il racconto di Pinabello, il quale dice di essere stato a capo di fanti e cavalieri, mentre si recava dove Carlo Magno attendeva re Marsilio. In quel tragitto incontra un misterioso personaggio che in groppa a un cavallo alato, l ippogrifo gli rapisce la donna amata. Abbandonati i soldati che guidava, si mette a cercare la fanciulla, finché, dopo sei giorni di cammino, giunge in una valle selvaggia, al centro della quale si erge su una roccia uno straordinario castello, che lo si apprenderà in seguito è il palazzo del mago Atlante. L elemento magico e fiabesco Lo sconforto di Pinabello viene temporaneamente attenuato dall arrivo di due cavalieri, Gradasso e Ruggiero, i quali accolgono la sua richiesta di aiuto, decidendo di sfidare in combattimento Atlante. Ma non hanno fatto i conti con le arti soprannaturali del mago e con la sproporzione di forze che lo avvantaggia: in sella all ippogrifo e dotato di uno scudo magico capace di abbagliare gli avversari, Atlante ha buon gioco a evitare i colpi dei due nemici, che finiscono per avere la peggio. Entra così a pieno titolo nel poema con il mago e i suoi incantesimi l elemento magico e meraviglioso, che diventa anch esso pretesto per nuove avventure, «partecipando dello stesso tono fiabesco delle altre vicende, e come esse è continuamente ricondotto a semplici e schietti sentimenti umani: l amore trepido e gentile di Bradamante, quello paterno e patetico del mago, il quale sa che a nulla serviranno i suoi incantesimi contro il destino, e tuttavia non sa né vuole rassegnarsi ad esso (Pazzaglia). Una reminiscenza del mito classico Lo scudo che acceca è invenzione di Ariosto, che sembra però essersi ispirato allo scudo donato a Perseo da Minerva, con cui l eroe mitologico riuscì a sconfiggere Medusa. Questa era un mostro di aspetto orribile, con la testa cinta di serpenti, gli occhi scintillanti e lo sguardo che impietriva. Perseo le tagliò la testa mentre dormiva, servendosi dello scudo come di uno specchio per evitarne lo sguardo terribile. Forse qualche elemento è derivato anche, alla fantasia ariostesca, dal mito della testa di Medusa, che Perseo mostrava quando fosse utile (lo fece, per esempio, per pietrificare Atlante e liberare Andromeda, poi sua sposa), e che le arti figurative rappresentavano spesso sopra una corazza o su uno scudo. Filippo Francesco Negroli, Scudo sbalzato con testa di Medusa, 1541. Vienna, Kunsthistorisches Museum. L AUTORE / LUDOVICO ARIOSTO / 267

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento