Oltre la nostalgia del mondo cavalleresco

timenti magnanimi e un presente minacciato dalla perdita delle virtù di un tempo è evidenziato nel Furioso con il frequente ricorso a una sorridente ironia. La tematica cavalleresca è così affrontata da Ariosto con una certa dose di nostalgia ma anche, soprattutto, con disincanto. Magia come meraviglia Il sistema dei valori Infine va ricordato il tema della magia e della meraviglia. Ariosto si trova spesso a descrivere paesaggi fantastici e a inserire nella narrazione oggetti dotati di poteri straordinari o l apparizione di maghi come Alcina e Atlante. Il culmine di tale dimensione magica e meravigliosa è forse proprio la descrizione del palazzo incantato di Atlante, in cui i cavalieri rimangono imprigionati mentre inseguono le false sembianze dei propri illusori oggetti del desiderio. Sappiamo che nel Rinascimento il ricorso alle pratiche magiche era assai diffuso anche nell alta società di corte, ma Ariosto sembra manifestare un certo Gustave Doré, Alcina in gloria grazie scetticismo nei confronti dell elemento magico, fonte ai suoi poteri, 1877. di inganno e di illusione o puro motivo fantastico. Del resto, esso talora può anche essere un semplice espediente narrativo, nel senso che un evento meraviglioso o soprannaturale può costituire un punto di svolta nella trama. OLTRE LA NOSTALGIA DEL MONDO CAVALLERESCO Basterebbe il primo, celeberrimo verso del poema per indicare il sistema di valori su cui si fonda l intera poetica di Ariosto: «Le donne, i cavallier, l arme, gli amori . Attraverso un chiasmo sono unite le due tematiche, quella amorosa («donne e «amori ) e quella epica («cavallier e «arme ). Con l enunciazione dei temi centrali dell opera, l autore dichiara indirettamente i valori in cui crede e anche la loro gerarchia: le donne e gli amori incorniciano, per così dire, la materia militare, che in realtà nel poema ariostesco è tutto sommato secondaria. Al centro dell universo ideologico di Ariosto si collocano infatti i sentimenti privati, molto più che gli ideali collettivi, come quelli dell identità religiosa e della guerra ingaggiata per difenderla. L ironia Del resto, laddove Boiardo aveva espresso una visione quasi nostalgica del mondo cavalleresco, Ariosto è ormai un autore completamente immerso nel Rinascimento, che vede con ironico distacco il mondo dei paladini al servizio del re e della religione: essi, lungi dall essere i valorosi eroi tramandati dalla tradizione, spesso si rivelano semplicemente umani e in balìa dei loro difetti e delle loro passioni. Tale chiave ironica, che si manifesta attraverso il gusto dell abbassamento, è costante in ogni situazione di una trama tanto ricca e variegata; è una sorta di lente attraverso la quale Ariosto legge le vicende che racconta, con la bonomia e il sorriso che gli sono tipici e che si rivelano anche nelle Satire. A volte questo atteggiamento emerge direttamente dagli stessi fatti narrati; altre volte, invece, è l autore che si concede una pausa riflessiva in cui commentare gli accadimenti rivolgendosi direttamente al pubblico dei suoi lettori. e lo straniamento All ironia va accostato, per l analogo intento di demistificazione dei valori consolidati e di abbassamento di una materia tradizionalmente alta come quella cavalleresca, il ricorso da parte di Ariosto alla tecnica dello straniamento, un artificio basato su uno sguardo che 230 / UMANESIMO E RINASCIMENTO

Il magnifico viaggio - volume 2
Il magnifico viaggio - volume 2
Il Quattrocento e il Cinquecento